La telefonata intercettata tra l’imprenditore Carlo De Benedetti e il broker Gianluca Bolengo sulla riforma della Banche Popolari tiene banco. Telefonata in cui De Benedetti diede notizia di aver parlato con l’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi, il quale gli avrebbe assicurato- racconta l’Ingegnere- che le Popolari sarebbero state trasformate in spa per volere del Governo. Cosa che effettivamente accadde, permettendo a De Benedetti operazioni che gli fruttarono 600mila euro. Oggi il leader grillino Luigi Di Maio attacca, ma Renzi insiste: “E’ tutto lecito”.
“La Costituzione dice che le istituzioni vanno rappresentate con discplina e onore. Renzi ha disonorato le istituzioni. E ha disonorato l’istituzione che lui rappresentava quando era presidente del consiglio, favorendo uno speculatore e facendogli guadagnare 600 mila euro, grazie ad una operazione in Borsa che e’ stata favorita dalla notizia che quel governo stesse per fare un decreto legge”, commenta Di Maio, in diretta video su facebook.
Poi aggiunge: “Secondo il nostro codice etico, Renzi non sarebbe neanche candidabile”.
“Ho incontrato De Benedetti come tante altre persone. Tutto quello che ho fatto e’ pubblico e tra l’altro essendo stato sentito come testimone, ‘ nelle mani della Procura di Roma”, ha detto ieri sera Matteo Renzi a Porta a Porta a proposito del caso della riforma delle popolari.
“Nelle decennali vicende tra Berlusconi e De Benedetti io non metto bocca. Tutto quello che ho fatto e’ perfettamente lecito“, aggiunge Renzi.
Della riforma delle popolari “se ne parlava da tempo, persino su un quotidiano come Repubblica. Su questa vicenda c’e’ stata assoluta trasparenza da parte nostra. Semmai e’ l’ennesima puntata di un film, in cui si continua a ricamare…”.
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