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Mentini, Ercoli e Venti, tre italiani per la presidenza della Banca centrale

SAN MARINO - Sono tre italiani i candidati finalisti alla presidenza di Banca centrale che la segreteria di

Pubblicato:11-01-2016 17:53
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:46

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SAN MARINO – Sono tre italiani i candidati finalisti alla presidenza di Banca centrale che la segreteria di Stato per le Finanze oggi ha messo sul tavolo con i capigruppo di maggioranza e minoranza. Marcello Mentini del Gruppo Intesa, Riccardo Ercoli docente all’Università Luiss di Roma e Gian Franco Antonio Vento, sempre docente all’Università Marconi di Roma. I tre nomi sono stati scelti da una rosa di 46 candidature giunte a seguito dell’emissione di un bando internazionale.

Il capogruppo del Psd, Gerardo Giovagnoli, all’uscita del vertice a Palazzo Begni, plaude “all’ottimo lavoro” che ha portato alla terna finalista, partito con l’emissione del bando internazionale e con la definizione delle linee da seguire da parte di un ordine del giorno approvato in Consiglio che ha conseguito “una selezione puntuale e severa”. “Oggi ci sono stati presentati i curricula di tre personalità di altissimo livello- sottolinea- per la prima volta siamo nelle condizioni che, comunque vada, la persona scelta tra questi tre nomi sarà degnissima”. Mario Venturini, capogruppo di Alleanza popolare, interpellato su eventuali malumori del suo partito sulla nomina, accennati da alcune testate, butta acqua sul fuoco: “L’unico contrasto espresso- assicura- riguarda le anticipazioni sulla stampa sui tre candidati”.

San Marino_Bcsm_ingressoChi lascia Palazzo Begni con meno entusiasmo sono i capigruppo dell’opposizione. “Il governo riesce a toppare anche dove l’opposizione era d’accordo”, puntualizza infatti Andrea Zafferani, C10. Il capogruppo dei civici infatti da un lato riconosce che i tre profili dei finalisti siano di “altissimo livello”. D’altra parte “hanno scelto loro i tre nomi, hanno fatto loro le audizioni- sottolinea- anche se lo scorso novembre era stato deciso di coinvolgere la Commissione consiliare Finanze”. Per C10 in definitiva, “ad oggi- conclude Zafferani- non ci sono le condizioni per partecipare ad ulteriori incontri, nè tantomeno per giungere a una condivisione sul nome”.
Anche per Elena Tonnini, Rete, nell’incontro odierno è andato in scena un “confronto fittizio”: il governo, spiega, è venuto meno agli impegni presi lo scorso novembre di coinvolgere i capigruppo nell’iter di selezione e la commissione Finanze. “Oggi come opposizione- prosegue- abbiamo fatto diverse proposte per avere un coinvolgimento almeno sugli ultimi tre nomi rimasti da parte della Commissione consiliare, ma non sono state accolte”. A dimostrazione che “non c’è volontà di avere un confronto tra le parti- sottolinea- nè sulla nomina, nè sugli obiettivi che questa dovrà perseguire”.Palazzo Pubblico San Marino


Marco Podeschi, Upr, punta il dito contro il mancato confronto in Commissione Finanze e ricorda che il progetto di legge del suo movimento sulla riduzione dei mandati di Bcsm sia da tempo arenato alla prima lettura. “Riteniamo questo aspetto rilevante- conclude- per avere una linea di condivisione sulla nomina a Banca centrale”.
Infine, Paride Andreoli, Ps, ritiene difficile esprimere una valutazione sui tre candidati proposti dal governo all’ultimo minuto. “Da parte di tutti i capigruppo è stata sollevata la necessità di rivedersi quanto prima- chiarisce- data anche la volontà espressa dal segretario di inserire la nomina nel prossimo Consiglio grande e generale”, il cui ordine del giorno verrà definito mercoledì dall’ufficio di presidenza.

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