Caldo e problemi cardiovascolari, 23% dei milanesi a rischio

Pubblicato:10-12-2024 20:12
Ultimo aggiornamento:10-12-2024 20:12
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MILANO – Uno studio per indagare gli effetti delle ondate di calore sulla salute cardiovascolare degli abitanti di Milano, quartiere per quartiere. Lo ha realizzato il D-Hygea Lab del dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano in collaborazione con l’Agenzia regionale emergenza urgenza. I risultati mostrano che “in 18 distretti altamente vulnerabili, che ospitano il 23% della popolazione cittadina- si legge in una nota-, il rischio di emergenze cardiovascolari aumenta del 22% durante i giorni di caldo estremo rispetto alle giornate normali. Al contrario, in 20 distretti a bassa vulnerabilità, l’aumento del rischio non è significativo”.

BUENOS AIRES-PORTA VENEZIA E LORETO-CASORETTO I QUARTIERI PIÙ VULNERABILI

Tra i quartieri più vulnerabili, con alta percentuale di residenti anziani, ci sono Buenos Aires-Porta Venezia e Loreto-Casoretto. Distretti come Gorla-Precotto e Porta Magenta, caratterizzati da fontanelle pubbliche e spazi verdi, risultano invece più resilienti. Una maggiore percentuale di residenti anziani e laureati è associata a un aumento del rischio cardiovascolare. Al contrario, la densità delle fontanelle pubbliche e una percentuale più alta di residenti donne fanno registrare un minor rischio di emergenze durante il caldo.

‘DATI POSSONO GUIDARE POLITICHE MIRATE, COME L’AUMENTO DI COPERTURE VERDI’

Lo studio ha analizzato 64.881 emergenze cardiovascolari registrate tra il 2017 e il 2022, identificando 114 giorni di caldo estremo. La giornata più calda è stata il 27 giugno 2019, con una temperatura media di 36 gradi. Utilizzando l’intelligenza artificiale Milano è stata suddivisa in tre cluster socio-urbanistici omogenei- centrale, residenziale e periferico- evidenziando come fattori quali la percentuale di anziani, la densità di fontanelle e la copertura verde influiscano significativamente sulla vulnerabilità cardiovascolare. Il metodo di ricerca sviluppato “può essere applicato in altre città, utilizzando variabili o dati locali”, spiega il Politecnico.
“Questo studio permette di visualizzare chiaramente dove e come il calore estremo influisce sulla salute cardiovascolare dei cittadini- spiega Enrico Gianluca Caiani, docente di Bioingegneria al Politecnico di Milano-. Questi dati possono guidare politiche mirate, come l’aumento di coperture verdi nei quartieri più vulnerabili”.

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