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Mangione da killer a eroe: il McDonald’s di Altoona nel mirino dei social

Pioggia di recensioni negative e post ironici sul locale in cui è avvenuto l'arresto del 26 enne accusato dell'omicidio del Ceo Brian Thompson. E c'è pure Donald Trump

Pubblicato:10-12-2024 15:27
Ultimo aggiornamento:10-12-2024 15:45

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ROMA -“Tana di topi infestanti e rifugio della polizia”, “questa location ha topi nella cucina che ti faranno ammalare e la tua assicurazione non lo coprirà”, “Questo McDonald’s è pieno di topi”: sono le “originali” recensioni apparse su Google Maps- poi prontamente rimosse- all’indirizzo della sede della catena di fast food di Altoona, in Pennsylvania, dove è stato catturato Luigi Mangione, il 26 enne ritenuto responsabile dell’omicidio di Brian Thompson, Ceo di un colosso delle assicurazioni sanitarie statunitensi.

SUI SOCIAL LE REAZIONI DI CHI SIMPATIZZA CON L’ASSASSINO

All’indomani del suo arresto, sta infatti montando sui social il ‘movimento popolare’ di chi guarda al killer con favore, simpatia, se non vera e propria stima, con il rischio di trasformare un assassino in un’eroe nazionale che “lotta contro il sistema”, nel suo caso quello delle assicurazioni sanitarie che non danno copertura a chi ne ha diritto. Dai post in cui si dichiara apertamente il proprio sostegno al killer, a chi gli dedica canzoni d’amore, prima fra tutte, Criminal di Britney Spears (‘Mamma, sono innamorata di un criminale / E questo tipo di amore non è razionale, è fisico’), si arriva addirittura a proporre gadgets personalizzati- tazze, portachiavi, magliette- con le tre parole che incise sulla pallottola assassina – dany,defend, depose- o con disegni e frasi molto evocative (vedi sotto in “Carefully, he’s a hero”).

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ANCHE TRUMP FINISCE NEI POST VIRALI

Ma fa sorprendere l’accanimento del ‘movimento pro-Mangione’ verso la sede McDonald’s di Altoona, dove un inserviente si è accorto della presenza del presunto killer ricercato in tutti gli Stati Uniti e ha prontamente avvertito la polizia locale. Insomma, invece di elogiare il dipendente del fast food, non mancano gli insulti alla sua persona (‘traditore’ forse è la parola più ‘gentile’ apparsa sui social) e soprattutto, al locale, come confermato dalle recensioni a “una stella”.

Non potevano quindi mancare i tantissimi meme e post virali che ironizzano sulla presenza di topi o sulle scarse condizioni igieniche del fast food: dal topino che si è fatto un selfie sul tavolo in cui si mangia, alla dipendente con unghie sporche e lunghissime, fino all’immancabile tirata in ballo di Donald Trump. Ricordando infatti la comparsata del neo presidente degli Stati uniti alle friggitrici durante la campagna elettorale, proprio in una sede McDonald’s in Pennsylvania, c’è chi lo identifica nel dipendente-eroe che ha individuato il presunto killer. Ecco alcuni post apparsi su X qui di seguito:

(la sede di Mcdonald’s ad Altoona nella foto di apertura, fonte X)

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