“A 20-30 anni fa qualcosa che potrai raccontare ai tuoi figli”: il consiglio del killer Luigi Mangione

Il disprezzo per Musk, la passione per i libri, gli influencer seguiti e la nostalgia dell'impero romano: cosa emerge dal profilo X dell'assassino di Brian Thompson

Pubblicato:10-12-2024 12:00
Ultimo aggiornamento:10-12-2024 15:47

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ROMA – “Quando hai 20 o 30 anni, fai alcune cose che un giorno sarai felice di raccontare ai tuoi figli, colleghi e amici. Parti per un’avventura, allenati per un evento selvaggio, sporcati le mani, qualsiasi cosa. Crea alcune storie che valga la pena raccontare”: è uno dei tantissimi post condivisi su X da Luigi Nicholas Mangione, il 26enne di origini italiane, arrestato per l’assassinio del Ceo di United Healthcare Brian Thompson. A posteriori, viene da pensare che il modo di “sporcarsi le mani” che “valga la pena raccontare” lo abbia trovato alla fine, diventando un killer.

Il profilo X di Mangione è ricco di citazioni curiose da cui emerge la sua personalità e i suoi “modelli”. In poche ore, della sua vita è emerso quasi tutto: giovane benestante, colto, ingegnere, critico sulla società contemporanea, politicamente radicalizzato, infine trasformato in pochi anni da studente modello a giustiziere. Anche scrutando il profilo X emerge la sua particolare visione della società, attraverso le numerosissime citazioni di alcuni influencer, psicologi e ‘guru’ dei social che seguiva.
Tra questi, Sahil Bloom, “imprenditore e scrittore” newyorkese di origini indiane, che elargisce consigli di vita a 360 gradi: sua, per capirci, la frase citata sulle cose che vale la pena raccontare ai propri figli…

L’assassino di Brian Thompson è anche un lettore di titoli impegnati, in particolare di saggi sulla società contemporanea: da X chiama “il mio libro” il titolo “Qual è il nostro problema?” di Tim Urban, sottotitolato come “un libro di auto aiuto per la società”, oppure “una cassetta degli attrezzi per comprendere le nostre società, le dinamiche del nostro gruppo e le nostre menti”. Un altro libro consigliato da Mangione è “The anxious generation”, di Jon Haidt’s, saggio sugli effetti dell’abuso di smartphone e new media in particolare sulla salute mentale delle giovani generazioni. Il 26enne è un follower dello psicologo statunitense di cui, al pari di Sahil Bloom, ri-posta numerosi saggi, articoli che per tema hanno proprio gli effetti sulla vita delle persone delle nuove tecnologie.

Non è invece un grande fan di Elon Musk che riconduce nella categoria dei “livellatori”, usando sempre il pensiero e le parole di qualcun altro (in questo caso dell’influencer Jash Dholani):”I livellatori vogliono distruggere tutto perché tra le macerie saremo tutti uguali”. Sempre da Dholani, infine Mangione ‘copia’ un’altra citazione, corredata dall’affresco di Thomas Cole “La distruzione dell’impero Romano”( quasi un omaggio alle sue origini italiane). “L’antica Roma- riporta da X- fu l’impero più potente del mondo per 500 anni. Al suo apice, Roma vantava strade, bagni pubblici e molto altro che era quasi miracoloso per il resto del pianeta. Poi arrivò la Grande Caduta…Quello che è successo sia da lezione per il mondo di oggi”. E se la lezione Luigi Mangione l’avesse davvero imparata, magari ora non penderebbe su di lui una incriminazione per omicidio.

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