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Liliana Segre, a Milano 600 sindaci in marcia: “La sua scorta siamo noi”

"L'odio non ha futuro" è lo slogan della manifestazione che si è svolta a Milano in solidarietà a Liliana Segre. Da tutta Italia sono arrivati 600 primi cittadini

Pubblicato:10-12-2019 18:41
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:44
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MILANO – Per Giuseppe Sala, sindaco di Milano, in Italia c’è un rischio razzismo, ma c’è anche chi non è disposto a lasciar correre. Lo evidenzia a margine della manifestazione organizzata in solidarietà alla senatrice a vita Liliana Segre, organizzata nel capoluogo lombardo. “Siamo qua anche per questo- dice- certo che c’è (un rischio razzismo, ndr), io voglio continuare a credere nella bontà degli italiani. Non è un momento facile lo sappiamo tutti però io prendo il positivo ossia che 600 sindaci hanno deciso di essere qui ed è anche un messaggio per dire che non ci tiriamo indietro, e il fatto di essere qui in fascia è una grande soddisfazione”. Una manifestazione che si concluderà con il discorso di Liliana Segre. “Vediamo cosa dirà la senatrice stasera- afferma- non andremo mai tutti d’accordo ma c’è un limite che è stato travalicato”.

 

Tra gli altri, presenti il presidente Anci Antonio Decaro (Bari), il presidente Upi Michele De Pascale (Ravenna), Virginia Raggi (Roma), Dario Nardella (Firenze), Luigi De Magistris (Napoli), Chiara Appendino (Torino), Virginio Merola (Bologna), Federico Pizzarotti (Parma), Andrea Gnassi (Rimini), Giorgio Gori (Bergamo), Emilio Del Bono (Brescia), Matteo Biffoni (Prato), Valeria Mancinelli (Ancona), Luca Vecchi (Reggio Emilia), Alan Fabbri (Ferrara), Gian Carlo Muzzarelli (Modena), Leoluca Orlando (Palermo), Mattia Palazzi (Mantova), Paolo Truzzu (Cagliari), Mario Occhiuto (Cosenza).


















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SEGRE: “LASCIAMO ODIO AGLI ANONIMI E VEDIAMOCI DA AMICI”

“C’è una grande musica in questa piazza, che è il tempio della musica. Oggi la musica è all’aperto e non fa nemmeno freddo perché siamo tutti qui a parlare di amore. Lasciamo l’odio agli anonimi della tastiera e vediamoci da amici anche se ci incontriamo solo per un attimo”. Sono le parole della senatrice Liliana Segre, sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz, che dal palco allestito in piazza della Scala chiude il corteo dei sindaci organizzato in suo onore. Segre per l’occasione menziona una poesia di Primo Levi intitolata ‘Agli amici’, spiegando come “anche l’incontro di un attimo può lasciare un ricordo per sempre: è empatia, è accogliere l’altro per quello che è non solo per quello che vorremmo che fosse”, afferma Segre.

SEGRE: “SPERO IN GIOVANI FUTURE CANDELE DI MEMORIA”

“Guardo gli occhi dei giovani che mi ascoltano e spero molto in loro, future candele della memoria”. Lo afferma la senatrice a vita Liliana Segre dal palco allestito in piazza della Scala con cui si è conclusa a Milano la marcia a lei dedicata. “Stasera non mi presento da nonna come al solito faccio nelle scuole- afferma- ma come una mamma guardo negli occhi tutti questi meravigliosi figli con la fascia tricolore e tutti i semplici cittadini che sono venuto qui per testimoniare e per gridare ‘basta odio parliamo d’amore'”.

Segre che ricorda poi il lavoro dei sindaci, preziosi custodi di luoghi che raccontano una memoria sempre più lontana ma che deve essere sempre più nitida. “Il vostro impegno può essere decisivo anche nella condivisione della memoria- dice la senatrice a vota rivolta ai primi cittadini- perché nell’Italia degli 8.000 comuni esiste un giacimento straordinario della storia della nostra comunità”. Una storia che a detta di Segre “non potrà essere più raccontata da noi testimoni ma resta legata ai luoghi, ai nomi, ai nomi delle vie, alle lapidi, alle pietre d’inciampo, ai monumenti, ai musei, agli istituti storici e alle celebrazioni delle ricorrenze nazionali. Sta a voi fare il modo che il giacimento non venga abbandonato”, aggiunge, ammettendo di aver “conosciuto cosa vuol dire diventare un rifiuto da quella società civile alla quale credevo di appartenere”. E infatti oggi parla lei, come afferma il sindaco di Milano prima di dare la parola all’ex senatrice

“Avete visto stasera?- dice il sindaco meneghino rivolto ai fomentatori d’odio- siamo pronti a tornare in piazza se questo clima non cambierà“. Alla conclusione del discorso di Segre, la senatrice riceve la fascia onoraria dal presidente Anci Antonio Decaro poco prima di vedere la piazza gremita intonare l’inno di Mameli. Questo accade prima che la folla lasci il proscenio, tenendo ben in mente le immagini e i colori di un pomeriggio fuori dall’ordinario, e forse per dimostrare che questo deve essere l’ordinario.

 


DECARO: SIAMO TUTTI CON LILIANA

“Tutti i sindaci indipendentemente dal colore politico sono arrivati da tutta Italia per dimostrare l’affetto nei confronti di Liliana Segre– afferma Decaro- con la fascia tricolore che tiene insieme le nostre comunità ma anche il Paese. Vogliamo dire con forza a tutti che non accettiamo nessun tipo di fanatismo, l’unico fanatismo che i sindaci accettano in questo Paese è quello per la libertà la democrazia e il rispetto degli altri”. Una battaglia che secondo  il sindaco di Bologna Virginio Merola va condotta con l’istruzione.

“Noi siamo perché si rispettino le persone e che si possa dialogare senza offendersi”, è il commento di Bologna. “Siamo perché la memoria sia insegnata nelle scuole perché non sia abbandonata la storia e tantomeno la geografia, perché si insista con la forza della cultura”.

NARDELLA: LA SUA SCORTA SIAMO NOI

“Con tanti colleghi sindaci uniti nella fascia tricolore, con un fiume di persone a Milano in strada per Liliana Segre. La sua scorta siamo noi”. Lo scrive su Twitter il sindaco di Firenze Dario Nardella, che ha raggiunto il capoluogo lombardo per partecipare alla manifestazione in favore della senatrice a vita lanciata dal sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, e da quello di Milano, Beppe Sala.

RICCI: ODIO NON HA FUTURO, NOI LA SCORTA DI SEGRE

Il senso di unità affiora dal corteo bipartisan: “E’ una giornata molto importante. Il Paese che vogliamo ha il volto di Liliana Segre: lo abbiamo dimostrato. E da oggi saremo noi la sua scorta”. Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci lo rimarca a Milano, nel ‘serpentone’ con i 600 sindaci in fascia tricolore, mescolati ai cittadini da piazza Mercanti a piazza del Duomo. Per raggiungere piazza della Scala, attraverso Galleria Vittorio Emanuele II. Il presidente Ali, promotore dell’iniziativa in tandem con il sindaco di Milano Giuseppe Sala, sottolinea la “grande partecipazione”. Così “l’odio non ha futuro”: manifestazione senza simboli di partito targata Anci, Ali e Upi, per testimoniare la vicinanza dei Comuni alla senatrice a vita. Sopravvissuta ad Auschwitz e oggi sotto scorta, dopo le ripetute minacce antisemite. Osserva Ricci: “Segre è un simbolo della Repubblica e della Costituzione. Siamo con lei nella battaglia contro il razzismo, l’intolleranza e l’odio. L’assurdità della situazione è evidenziata dalla protezione che la questura ha dovuto assegnarle. Non serve aggiungere altri commenti a questo squallore”. Ma da oggi, va avanti il sindaco di Pesaro, “saremo noi la sua scorta. Liliana non è sola: nelle istituzioni, nelle scuole e nei territori proteggeremo il valore della Memoria. E’ l’impegno che ci prendiamo, anche per darle la forza di portare avanti la commissione parlamentare”. 

ORLANDO: DOVEROSO ESSERE QUI

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha preso parte oggi a Milano alla manifestazione contro razzismo e xenofobia promossa da diversi primi cittadini anche in segno di solidarietà alla senatrice a vita Liliana Segre. Ricordando che la stessa senatrice è cittadina onoraria di Palermo, Orlando ha detto che “essere presenti a Milano è un atto doveroso di vicinanza a una nostra concittadina vittima di inauditi attacchi ed offese ed è un modo per ribadire che Palermo ha scelto di stare dalla parti di chi ricorda, di chi fa della memoria di fatti tristi un modo per gettare le basi prima di tutto culturali per contrastare ogni forma di violenza, sopraffazione e violazione dei diritti”.

MAURI: IN PIAZZA A MILANO C’È UN PAESE VIVO

“Non si può restare indifferenti di fronte al dilagare di intolleranza e odio, sentimenti che in alcuni casi possono tramutarsi in atti di violenza. La risposta di questa sera è straordinaria. Non c’è solo Milano in piazza, ma tutta l’Italia”. Così il vice Ministro dell’Interno, Matteo Mauri, arrivando a Milano alla manifestazione ‘L’odio non ha futuro’. “Qui c’è un Paese vivo- aggiunge il vice ministro- che scende in piazza per testimoniare vicinanza alla senatrice Liliana Segre, oggi purtroppo sotto scorta per le minacce antisemite ricevute, e per difendere i propri valori di tolleranza e di libertà contro ogni deriva estremista, contro il linguaggio dell’odio e delle paura che alcune forze politiche continuano a diffondere in modo meschino e irresponsabile. Grazie al sindaco di Milano Beppe Sala per aver pensato a questa bella iniziativa di solidarietà. Difendere la memoria storica è fondamentale perché rappresenta la base su cui si poggia la nostra convivenza civile”.

RENZI: CHE BELLA LA MARCIA DEI SINDACI, L’ODIO NON HA FUTURO

“Che bella la marcia dei sindaci: l’odio non ha futuro. Insieme a Liliana Segre. E insieme a migliaia di cittadini. Bravi tutti! #lodiononhafuturo”. Lo scrive su twitter Matteo Renzi.

ZINGARETTI: SIAMO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA

“Bellissime le immagini che arrivano da Milano della manifestazione di solidarietà per Liliana Segre con più di 600 sindaci da tutto il Paese. L’Italia migliore è questa che combatte unita contro ogni forma di odio, siete, siamo dalla parte giusta della Storia”. Lo scrive su twitter Nicola Zingaretti, segretario Pd.

MARTINA: MILANO, ITALIA, L’ODIO NON HA FUTURO

“Milano. Italia. L’odio non ha futuro. La bellissima marcia dei Sindaci con Liliana Segre impegna tutti noi. Sempre”. Lo scrive su facebook Maurizio Martina (Pd).

BOLDRINI: LILIANA SIAMO CON TE, SEMPRE AL TUO FIANCO

“Liliana siamo con te, sempre al tuo fianco! #LOdioNonHaFuturo”. Lo scrive su twitte rla deputata Pd Laura Boldrini.

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