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Maltempo, Brugnaro: “Il Veneto ha reagito, ma basta dire ‘no’ a grandi opere”

Brugnaro ricorda i drammatici giorni di fine ottobre, con le "migliaia di alberi caduti" sulle montagne del Veneto

Pubblicato:10-12-2018 13:12
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:53

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VENEZIA – “La terra si è ribellata e noi, impotenti, ci siamo ritrovati per l’ennesima volta ad essere spettatori di una narrazione di catastrofi ambientali che hanno colpito tutta l’Italia”. Inizia così l’intervento del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, pubblicato nell’edizione domenicale de “Il Gazzettino”. “Quei giorni di fine ottobre resteranno indelebili nelle nostre menti“, prosegue il sindaco citando le “mareggiate” che “hanno spazzato via strade e porti in Liguria”, i “fiumi esondati a Palermo e i forti venti” che “hanno scoperchiato case in Trentino e falciato alberi nelle nostre città”. Ma “la ferita che a fatica si rimarginerà è quella inferta al nostro Veneto“, precisa Brugnaro, ricordando i “migliaia di alberi caduti” sulle montagne.

Forse tra cento anni i nostri nipoti potranno tornare a godere di quei boschi, di quello spettacolo della natura che rendeva uniche le nostre Dolomiti”. I Veneti ovviamente non si sono piegati, evidenzia Brugnaro. “Con orgoglio ci siamo rimboccati le maniche, ognuno secondo le sue possibilità, e senza aspettare aiuti o sostegno da altri abbiamo dimostrato di lavorare, per aggiustare ciò che la forza dirompente di acqua e vento avevano distrutto”.

In quei giorni anche Venezia ha avuto il suo da fare, fronteggiando una mareggiata che ha fatto riaffiorare “in tutti noi il ricordo del 4 novembre 1966, quando l’Acqua Granda travolse la città”. In quell’occasione “ho parlato con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con il premier Conte, con i ministri Salvini e Toninelli e con il capo della Protezione civile Angelo Borrelli. Da parte loro ho percepito una sincera vicinanza alla nostra città. Ora però servono i fatti”.


Venezia sta mettendoci del suo, prosegue il sindaco Brugnaro ricordando il concerto di beneficenza organizzato sabato sera alla Fenice “che ha permesso di raccogliere oltre 45mila euro. Il teatro era stracolmo”. Ma anche “le istitutizioni nazionali devono fare in modo di sostenere questa terra”, e in quest’ottica “la presenza della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati è sicuramente un messaggio positivo che merita di essere sottolineato”. Bisogna però “procedere trasversalmente superando le obiezioni di quelli che fanno parte del partito del no a tutto”, perché “queste persone non possono bloccare il futuro del nostro Paese”.

Insomma, “dobbiamo smettere di demonizzare le grandi opere, il settore delle costruzioni e in generale tutta la tecnologia che invece sono proprio i nostri migliori alleati se utilizzati con cognizione di causa, per tutelarci dagli eventi disastrosi sempre più frequenti dovuti ai cambiamenti climatici. A Venezia, per esempio, il governo deve completare il Mose, anche con una certa urgenza“. Ora “immagino una sorta di alleanza a carattere nazionale per affrontare i problemi legati ai cambiamenti climatici e alla messa in sicurezza del territorio. Venezia può essere il simbolo di un’Italia che accetta la sfida e si mette in prima linea per trasformare le terribili immagini di distruzione in un’opportunità di riscatto”, conclude Brugnaro.

“Io, come padre, sono convinto che assieme ce la possiamo fare, lo dobbiamo al futuro dei nostri figli. Come italiano me lo aspetto, perché lo Stato deve far sentire la propria presenza, soprattutto nei momenti di difficoltà. Come sindaco, voglio crederci perché ho stretto un patto con i miei concittadini per la difesa di Venezia e mi batto ogni giorno per onorarlo”.

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