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Rientrano 5,8 miliardi di euro ‘scudati’, 250 milioni al Fisco

BOLOGNA- Oltre 250 milioni di euro: questa la prima

Pubblicato:10-12-2015 15:54
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:41

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cuneo-fiscaleBOLOGNA- Oltre 250 milioni di euro: questa la prima stima del gettito recuperato in Emilia-Romagna attraverso la voluntary disclosure, la procedura di collaborazione volontaria per l’emersione dei capitali detenuti all’estero. L’incasso effettivo sarà fissato dopo gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate che, caso per caso, stabilirà in collaborazione con il contribuente l’imposta da versare. Le domande per il rientro dei patrimoni “scudati” in Emilia-Romagna sono state 9.343: si tratta per lo più di cittadini che hanno dichiarato al Fisco attività finanziarie e patrimoniali costituite o detenute fuori dai confini nazionali. L’importo lordo recuperato attraverso le auto-denunce dei contribuenti si aggira in regione sui 5,8 miliardi di euro, quasi il 10% del dato nazionale. L’Agenzia delle Entrate ha anche delineato una sorta di identikit: chi ha deciso di far rientrare i capitali dall’estero ha un’età tra i 50 e i 70 anni (il 42% dei contribuenti che hanno presentato la domanda), anche se è consistente la quota degli over 70 (31%) e non mancano gli under 30 (2%), che nonostante la giovane età hanno già avuto modo di ‘esportare’ i propri capitali per poi “redimersi”. Non sembra essere determinante il genere nella scelta di aderire alla disclosure: gli uomini prevalgono ma con un margine molto sottile (51%). L’operazione, avviata un anno fa con la legge 186 del 2014, si è chiusa alla mezzanotte del 30 novembre, con oltre 129.000 domande inviate a livello nazionale.

A differenza di quanto previsto da misure di emersione adottate nel passato, con la ‘voluntary disclosure’ il contribuente è tenuto a versare integralmente le imposte e gli interessi, con la riduzione delle sole sanzioni. L’Agenzia delle Entrate in Emilia-Romagna ha costituito un gruppo di coordinamento regionale per indirizzare l’attività delle strutture provinciali ed ha creato, all’interno di ciascuna direzione provinciale, un gruppo di lavoro composto da funzionari che gestiranno in prima persona le singole richieste di ‘disclosure’. Inoltre, per facilitare il più possibile l’accesso alla procedura, è stato istituito già lo scorso luglio un tavolo tecnico con gli ordini dei dottori commercialisti e degli esperti contabili dell’Emilia-Romagna e sono state fornite risposte ai quesiti più frequenti, pubblicate nella sezione del sito internet regionale dedicata al rientro dei beni scudati. È stato siglato, infine, un protocollo di intesa tra l’Agenzia delle Entrate e le Procure delle province emiliano-romagnole, per rafforzare il coordinamento inter-istituzionale e lo scambio di informazioni tra gli enti.


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