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Roma, liceo Virgilio verso la fine dell’occupazione (ma non è detta l’ultima parola)

Incontro positivo ed apertura da parte della dirigenza scolastica. Sono questi gli elementi evidenziati dai rappresentati del liceo di Roma 'Virgilio' al termine di un incontro che si è tenuto stamani al Miur

Pubblicato:10-12-2015 14:20
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:41

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studenti_virgilio_manifestazioneROMA – Incontro positivo ed apertura da parte della dirigenza scolastica. Sono questi gli elementi evidenziati dai rappresentati del liceo di Roma ‘Virgilio‘ al termine di un incontro che si è tenuto stamani al Miur e che aprirebbe alla ‘disoccupazione’ dell’istituto capitolino ormai occupato da 15 giorni. Ma non è detta l’ultima parola. Per le 16.30 è indetta un’assemblea.

“Discuteremo – dichiara alla Dire il rappresentante d’istituto Aron Vinci – con gli altri ragazzi su come lasciare la scuola e torneremo al normale svolgimento delle lezioni, dopo due settimane di organizzazione corsi, momenti di controcultura, rassegne stampa”. La delegazione di studenti ha partecipato al tavolo di confronto con il dirigente scolastico Irene Baldriga e con il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone per discutere i 13 punti del documento da loro redatto. Tra i punti su cui ci sarebbe stata apertura, quello sull’aula autogestita. Per l’altro rappresentante presente, Jacopo Gasparetti, il documento anti occupazione di cui si parla è stato firmato da 77 studenti, quindi una netta minoranza. E ribadisce: “Non accettiamo la riforma 107”.

I 13 punti sono interni alla scuola perché sulla legge nazionale il documento è giá stato fatto insieme ad altre organizzazioni. Su ciò che accadrà con il ripristino del naturale corso della vita scolastica, i rappresentati hanno pochi dubbi: “ritorsioni ci saranno sicuramente. E saranno rivolte sia a chi parlava al megafono che a chi, e su questo possiamo essere d’accordo, ha danneggiato la struttura”. Ed alla preside Baldriga che denuncia un’occupazione violenta e spalleggiata da esterni, Jacopo replica che “l’indicazione di coprirsi il volto è venuta da un professore che ci ha detto che, essendo minorenni, non dovevamo essere filmati”. “La preside ci ha insultati e questi insulti sono arrivati anche al sottosegretario Faraone. In ogni caso – conclude – se si si arriva a chiedere l’intervento di un mediatore, di un ago della bilancia, significa che c’è un problema di comunicazione”.


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