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ROMA – C’è un fermo per la morte di Arcangelo Correra, il 18enne ucciso a Napoli ieri mattina. Il giovane, morto per un colpo di arma da fuoco, sarebbe stato vittima di un gioco finito male e non di un agguato come si pensava inizialmente. È stato fermato Renato Caiafa, 19enne cugino della vittima e fratello di Luigi Caiafa, il 17enne ucciso il 4 ottobre 2020 da un poliziotto libero dal servizio durante una rapina in via Duomo.
Il giovane si sarebbe presentato spontaneamente in Questura, facendo anche ritrovare l’arma. I fatti sono avvenuti poco prima delle 5 del mattino. Arcangelo era con un amico e Renato. Quest’ultimo, maneggiando una pistola, avrebbe fatto partire accidentalmente il colpo che ha ferito mortalmente il cugino. Il 19enne è stato fermato con le accuse di porto illegale d’arma e ricettazione e omicidio colposo. Gli inquirenti ora sono al lavoro per ricostruire la dinamica.
“Non volevo far partire quel colpo e non so come sia potuto succedere, non ho nemmeno sfiorato il grilletto. Ora sono disperato”, avrebbe detto il ragazzo secondo quanto riportato da Il Mattino.
Arcangelo è il terzo giovane che muore per le strade di Napoli nelle ultime settimane. Nella notte tra il 23 e il 24 ottobre, Emanuele Tufano di 15 anni è rimasto ucciso durante una sparatoria tra adolescenti nel cuore di Napoli. Tra l’1 e il 2 novembre, a San Sebastiano al Vesuvio è toccato a Santo Romano di 19 anni, ucciso per una lite scoppiata per futili motivi.
Sui social a dire basta alla violenza è arrivato anche il messaggio di Geolier. Il rapper, pubblicando una foto di Napoli, ha scritto: “Comm’è triste e comm’è amaro. Sta’ assettato e guardà’. Tutt’’e ccose e tutt’’e parole- Ca niente pònno fa. Nun è overo, nun è sempe ‘o stesso. Tutt’e juorne po’ cagnà. Ogge è deritto, dimane è stuorto. E chesta vita se ne va. ‘E vecchie vanno dint’a chiesa. Cu’ a curona pe’ prià. E ‘a paura ‘e ‘sta morte. Ca nun ce vo’ lassà. Terra mia il tuo ‘popolo’ ti sta umiliando a colpi di pistola. Ancora un’altra vittima…ancora un’altra volta. Basta”
Condividendo la notizia della morte di Arcangelo su Instagram, anche Gigi D’alessio ha commentato con parole piene di dolore: “L’altro giorno sono stato all’ospedale pediatrico Santobono Pausilipon, ho visto tanta sofferenza negli occhi di quei bambini e dei loro genitori. Ho visto il loro attaccamento alla vita, e la speranza a cui ognuno di loro si aggrappa. Sono dei piccoli guerrieri, che lottano ogni momento tra la vita e la morte assistiti da quegli angeli che sono i dottori e gli infermieri. Ed è per questo che non so darmi una spiegazione a tutto questo: oggi muoiono ragazzi poco più che bambini, che dovrebbero ancora giocare, e invece il loro giocattolo preferito è diventato la pistola. Portate i vostri figli a visitare quei bambini in ospedale, fategli capire che valore ha la vita. Dio via ha regalato la vita, non buttatela. La vita è bella, non è un gioco. Nun pazziate c’o fuoco, pecchè o fuoco abbruciarrà pe sempe dint’o core vuoste, je chi ve vo bene. Gigi”
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