NEWS:

Galvagno eletto presidente dell’Ars: “Sarà la legislatura dei fatti”

Il deputato di FdI vicino a Ignazio La Russa ce la fa alla seconda votazione

Pubblicato:10-11-2022 18:49
Ultimo aggiornamento:10-11-2022 18:55

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

PALERMO – La diciottesima legislatura dell’Assemblea regionale siciliana prende il via con l’elezione del presidente più giovane nella storia di Sala d’Ercole. Si tratta di Gaetano Galvagno, deputato di Fratelli d’Italia giunto alla sua seconda esperienza a Palazzo dei Normanni. “Questa non potrà essere la legislatura delle passerelle o delle parole, ma dei fatti – le prime parole del neo presidente di Sala d’Ercole -. Dovranno essere cinque anni di investimenti e di ripresa economica, non possiamo fallire”. Nel suo discorso, oltre al ricordo delle vittime di mafia, anche un invito al governo regionale: “Mi auguro che l’Assemblea possa essergli vicina quando dovrà affrontare le questioni che riguardano la povertà ma anche i problemi del ceto medio che è la nuova frontiera del disagio”.

IL GIALLO DEL ‘SOCCORSO’ MESSINESE

Galvagno è stato eletto alla seconda votazione con 43 voti sui settanta complessivi. Un numero superiore rispetto ai 40 previsti della maggioranza di centrodestra, se si considera inoltre che lo stesso predecessore di Galvagno ai piani alti dell’Ars, Gianfranco Miccichè, in mattinata aveva annunciato che non avrebbe votato il giovane deputato di Paternò alle prime due votazioni. Il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, non ha dubbi e punta il dito contro la pattuglia degli otto parlamentari di Sicilia vera e Sud chiama Nord, che ufficialmente hanno votato scheda bianca: “L”elezione di oggi è arrivata grazie al soccorso messinese mentre a Sala d’Ercole la maggioranza di centrodestra è naufragata alla prima prova d’aula – osserva -. È una vergogna che tradisce il voto dei siciliani che hanno votato Cateno De Luca in opposizione del centrodestra e invece da oggi lo trovano fedele alleato”. Anche il collega di partito, Nello Dipasquale, sottolinea il “soccorso” che alcuni deputati della minoranza hanno dato “a un centrodestra – afferma – che si era disunito alla prima prova d’aula”.

LO GIUDICE AL PD: “FINITA L’ERA DELLA FINTA OPPOSIZIONE”

Secca la replica di Danilo Lo Giudice, coordinatore dei gruppi parlamentari di De Luca: “Comprendo il suo nervosismo. Ha registrato l’ennesimo fallimento del suo ruolo politico di segretario regionale del Pd, dopo la sonora sconfitta elettorale per non aver potuto far cuocere a fuoco lento una maggioranza apparentemente spaccata sull’elezione del presidente del parlamento siciliano. Se ne faccia una ragione Barbagallo, con noi in Parlamento la musica è cambiata sia per la maggioranza che per la finta opposizione“. Dal discorso di Galvagno, però, anche un riferimento al possibile sostegno ricevuto dalla truppa di De Luca: “Se ha votato per me? Sono convinto di sì, sia per la stima ma soprattutto perché ritengo che siamo stati visti come interlocutori affidabili”.


SCHIFANI: “MAGGIORANZA RAFFORZATA”

Galvagno, cresciuto politicamente accanto al presidente del Senato Ignazio La Russa, anche lui di Paternò, incassa le congratulazioni del governatore Renato Schifani. “Sono molto soddisfatto dell’esito del voto all’Ars – dice a caldo il presidente della Regione Siciliana -. La maggioranza esce addirittura rafforzata, raccogliendo ulteriori voti rispetto a quelli di partenza“. E sulle uscite di Miccichè, che in mattinata lo aveva criticato aspramente annunciando inoltre di ritenersi “fuori dalla maggioranza”, il governatore taglia corto: “Mi occupo di governare e realizzare il programma”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it