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Dalle molestie sul lavoro anche discriminazione, risarcita dipendente pubblica riminese

Il giudice del lavoro le riconosce 15.000 euro

Pubblicato:10-11-2022 18:09
Ultimo aggiornamento:10-11-2022 18:09

VIOLENZA DONNE
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RIMINI – Chiara, nome di fantasia per preservare la vittima, è una dipendente di un Ente locale della provincia di Rimini. Che ha trovato l’orco sul luogo di lavoro. É stato infatti un collega a molestarla sessualmente. Chiara ha però trovato l’appoggio della consigliera provinciale di parità Adriana Ventura che ha presentato ricorso al giudice del lavoro. E oggi, giovedì 10 novembre, il Tribunale le ha riconosciuto un risarcimento di 15.000 euro a carico dell’Ente.


Infatti, spiega Ventura citando Raccomandazioni della Commissione europea e la Convenzione dell’organizzazione internazionale del lavoro, le molestie, sessuali e non, sul luogo di lavoro rappresentano una discriminazione e una minaccia alle pari opportunità. Inoltre sono incompatibili con lo sviluppo di imprese sostenibili e hanno un impatto negativo sull’organizzazione, sui rapporti nei luoghi di lavoro, sulla partecipazione dei lavoratori, sulla reputazione delle imprese e sulla produttività.

Con l’approssimarsi del 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, la vittoria al ricorso, sottolinea la consigliera di parità, rappresenta “un tassello importante per perseguire la prevenzione di ogni tipo di violenza contro le donne che soprattutto nel mondo del lavoro subiscono una doppia vittimizzazione”. Infatti, precisa, “avere il coraggio di denunciare significa mettere in gioco la propria occupazione, la serenità familiare, il giudizio dei colleghi, della gente che mormora“. Chiara va ringraziata dunque, conclude, per “il coraggio e la perseveranza dimostrata, nella consapevolezza che ‘quel collega’ che l’ha molestata, difficilmente ripeterà l’impresa”.


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