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VIDEO| A Roma inaugurato il murale di Lucamaleonte dedicato a Morricone

È stato realizzato nel quartiere Tor Marancia e svelato nel giorno in cui il Maestro avrebbe compiuto 94 anni. Presente anche il figlio, Marco

Pubblicato:10-11-2022 15:58
Ultimo aggiornamento:10-11-2022 15:59

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ROMA – Avrebbe compiuto proprio oggi 94 anni e Roma, la città che non ha mai abbandonato, gli regala un murale realizzato dall’artista Lucamaleonte su una palazzina Ater in piazza Lorenzo Lotto, nel quartiere Tor Marancia. È stata inaugurata questa mattina, nel cuore del Municipio VIII, l’opera dedicata ad Ennio Morricone e nata da un’iniziativa promossa dalla Regione Lazio, dalla fondazione Roma Cares e in collaborazione con Ater Roma e il Municipio.

Un omaggio a un “artista internazionale, orgoglio di Roma e della Roma perché tifoso romanista”, come ha dichiarato Francesco Pastorella, presente in rappresentanza di Roma Cares. Il murale è, però, anche un omaggio alla Capitale che, nelle sue periferie, si colora e si abbellisce con opere davanti alle quali è impossibile non fermarsi. Dal murale di Gigi Proietti al Tufello a quello dedicato a Sergio Leone a Centocelle, passando per quello raffigurante Anna Magnani al Tirburtino III. Scorci immaginati e realizzati nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni di Roma Capitale.


Allo svelamento del murale di Ennio Morricone ha partecipato anche il figlio del Maestro, Marco, e tantissimi ragazzi dell’Istituto Comprensivo Pincherle. Proprio loro saranno impegnati in attività dedicate alla vita e alle opere del grande compositore. Tra i tanti presenti anche Francesco di 21 anni, studente del Dams è fan di Morricone: “La sua musica rimarrà nella storia per la generazione mia e per quella a venire. Ha lasciato un’eredità bellissima”. Lo scatto di Morricone è stato scelto con un sondaggio sul sito di Socios.


“Lo scopo della Roma- ha spiegato Pastorella- è sensibilizzare la comunità ad apprezzare quello che abbiamo”. I luoghi di una città in cui si è fatta la storia anche del grande cinema, come ha ricordato Amedeo Ciaccheri, presidente del Municipio VIII. E oggi Morricone, con il suo sguardo bonario, osserva i suoi concittadini che, con la sua musica, si sono certamente sentiti orgogliosi di essere italiani. 

CIACCHERI, PRESIDENTE DEL MUNICIPIO VIII: “MURALE SEGNO DI RICONOSCIMENTO AL MAESTRO”

“Il volto e le musiche del Maestro Ennio Morricone sono conosciute a livello globale e il fatto che il suo volto trovi casa in un quartiere popolare è sicuramente un grande orgoglio alla nostra città, che riconosce al suo lavoro, al suo ruolo e a quello che ha lasciato a tutti noi come eredità culturale un segno di riconoscenza”. Sono parole di soddisfazione quelle donne Amedeo Ciaccheri, presidente del Municipio VIII, che questa mattina era presente all’inaugurazione.


L’IMPEGNO DEI RAGAZZI DELLE SCUOLE

Quello di Tor Marancia “è un quartiere popolare che è stato in tante occasioni scenografia e sfondo per le sue musiche in tanti film del nostro patrimonio culturale italiano”, ha spiegato Ciaccheri. “I ragazzi delle scuole del territorio- conclude il presidente- hanno già partecipato ad accompagnare questo percorso prima della realizzazione del murales e si prenderanno in carico l’eredità di costruire un legame con l’opera del Maestro e la storia della nostra città. Questo è un altro regalo che Ennio Morricone ha fatto a queste generazioni: lasciargli un testimone che dovranno prendere in carico e continuare”.

MARCO MORRICONE: “IL MURALE DI PAPÀ È UN REGALO A UN FIGLIO DI ROMA”

È stato fatto questo dono a un tifoso della Roma ma soprattutto a un figlio di Roma e in questo giorno importante mi sento un pochino triste ma felice per questo”. Così Marco Morricone ha commentato all’Agenzia Dire l’inaugurazione del murale in piazza Lorenzo Lotto.


Tanti i ricordi dolci che Marco conserva dell’Ennio papà, sempre vicino anche quando faceva musica. “Posso dire del pezzo che gli fu commissionato per la ricostruzione del ponte di Genova, l’ultima sua composizione- ha ricordato- lo scrisse in una mattinata perché era molto contento di farlo. Mi chiamò dopo pranzo per dire: ‘L’ho scritto, venite su a sentirlo’. Andai a sentirlo, è un pezzo straordinario. Ho l’immagine di lui che suona il pianoforte della quale sono geloso, a dire poco. Me la porto dentro. Quella è un’immagine dolcissima”. Oggi l’opera di Morricone è per Marco “un’eredità spirituale per tutti”.

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