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“Miss Sudafrica boicotti concorso in Israele”, l’appello del nipote dell’icona anti apartheid Nelson Mandela

"Israele è uno Stato dell'apartheid e continueremo a mobilitare tutte le persone amanti della libertà per far approvare sanzioni contro il suo brutale regime"

Pubblicato:10-11-2021 19:36
Ultimo aggiornamento:10-11-2021 19:36
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miss sudafrica_foto profilo instagram Lalela Mswane-min
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ROMA – È il nipote dell’ex presidente e icona anti apartheid Nelson Mandela, Zwelivelile Mandla Mandela, a guidare la campagna di boicottaggio contro la partecipazione di Miss Sudafrica alla prossima edizione di Miss Universo, prevista in Israele il prossimo 13 dicembre. La partecipazione alla kermesse di Lalela Mswane, questo il nome della regina di bellezza, è infatti contestata da alcuni movimenti e politici sudafricani che considerano Israele uno Stato che conduce una politica di discriminazione nei confronti della popolazione palestinese del tutto assimilabile all’apartheid contro la maggioranza nera del Paese africano, in vigore tra gli anni 40′ e 90′.

Da qui le esortazioni fatte alla Miss di non partecipare all’evento. Le polemiche sono anche sfociate in un comunicato dell’organizzazione Africa4Palestine, con cui si affermava che Mswane non avrebbe più preso parte all’evento proprio a fronte della mobilitazione popolare degli ultimi giorni. Una dichiarazione questa, smentita dall’organizzazione di Miss Sudafrica, che ha confermato la partecipazione della modella incoronata quest’anno, definendo le voci su una sua diserzione “false e infondate”.

Israele è uno Stato dell’apartheid e continueremo a mobilitare tutte le persone amanti della libertà del mondo per boicottare e far approvare sanzioni contro il suo brutale regime”, ha affermato Mandla Mandela, che è leader del consiglio tradizionale di Mvezo, città natale del nonno. Al suo appello hanno fatto eco numerosi utenti dei social, e anche la deputata dell’Economic Freedom Fighters (Eff), Yoliswa Yako. “Non so perché il Sudafrica non abbia ancora preso una posizione” contro l’edizione israeliana di Miss Universo, ha scritto sui social la parlamentare. “Con la nostra storia, dovremmo stare in prima linea nelle proteste”.


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