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De Niro: “Trump? Mi trasferisco in Italia”, il sindaco di Ferrazzano: “Un onore”

"Prendere a pugni Trump? Non posso, è il Presidente", ha detto l'attore nello show di Jimmy Kimmel. Ma visto che De Niro è cittadino italiano..

Pubblicato:10-11-2016 16:41
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:17

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ROMA  – Prendere a pugni il presidente di uno Stato? Meglio di no. Più facile lasciare tutto e andarsene, magari cambiando continente. Robert De Niro e Donald Trump, un ‘amore’ mai nato: “Prenderlo a pugni? Non posso, è il Presidente”, ha detto l’attore nello show di Jimmy Kimmel.

Per questo, siccome “sono cittadino italiano”, probabilmente “dovrò trasferirmi lì”. Una provocazione, certo. Una battuta raccontata con il sorriso sulle labbra.

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Ma già la citazione durante il programma di Kimmel ha fatto piacere agli abitanti del paese, 3.400 anime, a due passi da Campobasso: “Ci farebbe sicuramente piacere- ha detto Antonio Cerio, sindaco di Ferrazzano interpellato dall’agenzia Dire- Sarebbe un onore”. E la strada, per certi versi, sarebbe anche spianata: “Lui ha la cittadinanza qui da noi ed è anche iscritto all’Aire”, ovvero l’anagrafe degli italiani residenti all’estero. Quindi “è presente nelle liste elettorali, ha diritto di voto”. De Niro, spiega il primo cittadino molisano, “in realtà all’origine era Di Niro. Poi è stato americanizzato. Originari di queste parti erano i suoi bisnonni, emigrati in America a fine ‘800. Qui ci sono comunque ancora suoi parenti, sicuramente un cugino di terzo grado”.

Il popolare attore, però, a Ferrazzano non c’è mai stato: “No, non è mai venuto”, la cugina sì, è venuta a visitare in cimitero Donato Di Niro, il fratello del bisnonno di Robert. “Noi l’abbiamo invitato già a venire da noi- continua il primo cittadino- Ci farebbe veramente piacere. Ovviamente. Le sue posizioni politiche sono forti, non so se dovrebbero essere così. Personalmente anche io se fossi stato in America non avrei votato Trump”.

Posizionato a 870 metri, Ferrazzano in passato ha ospitato una rassegna dedicata proprio all’illustre concittadino: “Grazie ad una associazione presieduta dalla mia antagonista politica- ricorda- E comunque se venisse qui da noi avrebbe diritto di voto. Qui si va alle urne tra due anni e mezzo e se mi desse il consenso non mi dispiacerebbe”, dice ancora scherzando Cerio. Comunque “spero che per allontanarsi dalla delusione delle elezioni possa pensare di avvicinarsi e venire da noi”.

di Adriano Gasperetti, giornalista professionista

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