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Usa, Bersani: “Si rischia di andare a sbattere, ci vuole una sinistra alla Sanders” AUDIO

Bersani è chiaro: ci vuole una Sinistra che torni a fare la Sinistra "a partire da disagio sociale"

Pubblicato:10-11-2016 11:21
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:17

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Bernie Sanders

ROMA – Serve un Sanders italiano, o meglio una Sinistra che torni a fare la Sinistra “a partire da disagio sociale”.

All’indomani della vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti, Pier Luigi Bersani mette in guardia il Partito democratico italiano: “Se non si danno risposte a chi cerca protezione sociale- dice- si va a sbattere”.

Io sono sconcertato che il mio mondo non veda l’evidenza: il lavoratore o l’aspirante lavoratore indebolito, precarizzato, il lavoratore che si sente in balia, cerca protezione. E si sta attrezzando una destra che offre protezione a parole, o a fatti. Non si tratta della destra liberista”, dice Bersani interpellato dalla DIRE.


L’ex segretario del Pd non e’ “affatto stupito che la fascia operaia negli Stati Uniti abbia votato Trump. E sono sicuro- spiega- che la proposta di Sanders sarebbe stata una proposta accattivante perche’ e’ una proposta che viene da sinistra, ma e’ protettiva. Se noi non capiamo questo in Europa, se non lo capiamo in Italia, la sinistra e’ spacciata“.

ASCOLTA L’AUDIO DI PIER LUIGI BERSANI


Ci vuole un Sanders italiano? “Si’, ci vuole una sinistra che abbandoni il blairismo, che e’ di un’altra epoca. Poteva anche essere credibile venti anni fa. Ma adesso non possiamo andare a parlare a questa gente qui dell’opportunita’, del merito, delle eccellenze, perche’ c’e’ troppa precarieta’. Non possiamo andare a parlare a questa gente di opportunita’, di flessibilita’, di merito ed eccellenze”.

In Italia questo significa correggere il jobs act? “Per dare qualche segnale bisogna in primo luogo togliere i voucher– spiega Pier Luigi Bersani- Bisogna riflettere sui nuovi diritti del lavoro. In secondo luogo c’e’ il welfare, a partire dalla salute. Parlo di cose semplici, non di bonus. Come il fatto che non c’e’ ne’ povero ne’ ricco davanti a un tumore. E poi investimenti su investimenti per dare lavoro. Il debito si fa solo per gli investimenti, per tutto il resto si chiede uno sforzo a chi puo’ dare di piu’, in casa nostra. E poi liberalizzazioni: falli lavorare ‘sti giovani farmacisti, per favore. Stai con chi bussa alla porta, mettiti con due piedi nelle periferie, li’ dove c’e’ il disagio. Va a prenderti qualche fischio, non andare solo a prendere gli applausi dove c’e’ la soluzione. Perche’ gli establishment li mandano a sbattere. Negli Stati Uniti han mandato a sbattere tutta la stampa, tutto l’establishment, tutti quanti. E’ cosi’ va anche da noi”.

Per Bersani “la sinistra deve rimettersi in campo a partire dal disagio. E a proposito di si’ e di no, di gente che votera’ no, io dico che bisogna dargli l’occasione di entrare in un seggio, e poi diranno quel che hanno nel cuore, se ci vanno. Che cosa facciamo: quel voto lo lasciamo tutto alla destra? E’ una cosa palese, papale, elementare. Ma io sono veramente preoccupato che non si riesce nemmeno a farsi capire”.

di Alfonso Raimo, giornalista professionista

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