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Elezioni in Myanmar il giorno dopo la vittoria di San Suu Kyi

ROMA  - Le elezioni in Myanmar dell'8 novembre scorso non sono state "completamente genuine". Questo quanto e' emerso

Pubblicato:10-11-2015 15:56
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:33

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ROMA  – Le elezioni in Myanmar dell’8 novembre scorso non sono state “completamente genuine”. Questo quanto e’ emerso dalla conferenza stampa che la Missione di osservazione elettorale dell’UE (UE EOM) ha tenuto oggi a Yangon. L’aspetto piu’ critico sollevato dal capo della Missione, Alexander Graf Lambsdorf, riguarda il voto anticipato nelle caserme dove erano allestiti i seggi per i militari: “Agli osservatori dell’Ue e’ stato negato l’accesso- ha dichiarato Lambsdorf- sebbene ci fosse stata precedentemente assicurata l’autorizzazione”. Il cosidetto ‘voto anticipato’ consiste nel permettere ad alcuni votanti di votare prima che i seggi siano ufficialmente aperti. “Questa procedura non e’ stata effettuata ovunque correttamente”, ha osservato ancora Alexander Graf Lambsdorf, che denuncia “carenze nella trasparenza”.

Myanmar - La gioia dei sostenitori del nld-2- Fonte Twitter

PARTITO DI AUNG CONTROLLA 220 SEGGI IN PARLAMENTO – Secondo l’Hindustan Times, che fa suoi i risultati diffusi dall’Uec- la Commissione nazionale elettorale- la Lega per la democrazia (Nld) di Aung San Suu Kyi ha ottenuto nella Camera dei rappresentanti 78 seggi su 88 assegnati, e su 323 totali. Nella Camera delle nazionalita’- il senato birmano- invece ha ottenuto 142 seggi su 162 assegnati fino ad ora, che potrebbero cosi’ conferire all’Nld una decisiva influenza sulle autorita’ locali. I posti totali sono 664. Il partito di San Suu-Kyi e’ andato particolarmente bene nella citta’ di Yangon– una delle roccaforti dell’Nld, e la piu’ densamente popolata- e anche nella regione di Mandalay. Incetta di seggi anche nelle regioni abitate da minoranze etniche: cio’- secondo l’Hindustan Times- induce a pensare che San Suu Kyi ha conquistato anche questa parte dell’elettorato, a discapito dei partiti che rappresentano le minoranze.


I ROHINGYA GRANDI PERDENTI DI QUESTE ELEZIONI – “Le minoranze religiose potrebbero essere le vere perdenti di queste elezioni” si legge su un articolo apparso sul Rohingya Blogger (Rb), un blog che, dal 2013, fa informazione sulla minoranza etnica di fede islamica rohingya. Questa, secondo il British Research Institute, starebbe subendo un genocidio “peggiore di quello compiuto durante l’epoca nazista”. Nonostante questo, la Commissione elettorale birmana (Uec) ha concesso spazio solo a 20 candidati musulmani su 6.000. I musulmani costituiscono il 5% della popolazione totale, ma forse i numeri potrebbero essere anche piu’ alti. Oggi, l’unico partito che meglio rappresenta le minoranze e’ il Congresso nazionale unito (Unc), che porta avanti il messaggio lasciato in eredita’ da U Razak, il politico musulmano assassinato nel 1947, come Aung San, il padre di Aung San Suu Kyi. Altro importante schieramento e’ quello del Partito democratico per i diritti umani. Alla maggior parte dei Rohingya non e’ stato consentito di votare poiche’ sono stati privati dei loro documenti di identita’, mentre decine di richieste di candidatura da parte di questa minoranza sono state respinte. E il parito di Aung, la Lega nazionale per la democrazia (Nld) non ne ha proposto nenanche uno. Tuttavia, secondo il Rb, stando a quanto hanno dichiarato vari intervistati musulmani a Yangon, l’Nld e’ stato comunque votato perche’ troppo potente e accattivante il messaggio proposto, “a prescindere dalle differenze religiose”. (Dire Misna)

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