BOLOGNA – “Sembra che io voglia occuparmi del patrimonio di famiglia ma ho 25 anni, faccio la modella e non saprei da dove cominciare. Non si tratta di gestire due bollette. Mio padre ha molti beni, non siamo ipocriti”: a parlare, in un’intervista alla Stampa, è Evelina Sgarbi, la figlia del critico d’arte Vittorio Sgarbi, di cui negli ultimi si è a lungo parlato per l’istanza, presentata dalla ragazza tramite un legale, di nominare un amministratore di sostegno per il patrimonio del padre. Sgarbi, dopo una forte debilitazione legata a un tumore alla prostata, nella scorsa primavera è stato anche colpito da una pesante forma di depressione, che lo ha portato ad allontanarsi sempre più dalla scena pubblica, rintanandosi in casa e poi a un certo punto anche a smettere di mangiare. Tanto che aveva fatto notizia il suo ricovero al Policlinico Gemelli per la scelta di non alimentarsi.
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La richiesta di Evelina Sgarbi di nominare un amministratore per il padre ha suscitato alquanto clamore. Vittorio Sgarbi, dal canto suo, ha fatto sapere che all’udienza si opporrà. L’udienza si dovrebbe tenere il 28 ottobre. Il critico d’arte, per dimostrare di essere ancora in forma, una settimana ha fatto un’apparizione pubblica, dopo tanti mesi, mostrandosi al seggio di San Severino nelle Marche il 29 settembre, giorno in cui si votava per le elezioni regionali. In alcune interviste pubbliche, Sgarbi ha definito “incomprensibile” la mossa della figlia Evelina. Anche l’altra figlia di Sgarbi ha preso posizione per il padre, prendendo distanza dall’iniziativa della sorella.
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Oggi, intervistata da La Stampa, Evelina Sgrabi spiega che quella di presentare l’istanza “non è stata una decisione semplice”. E aggiunge: “Da figlia, vedere un padre che soffre, vederlo fragile, è faticoso. Però non voglio che qualcuno si approfitti di lui“. La ragazza ha spiegato di aver pensato di muoversi in questo senso dopo esserlo andata a trovare successivamente al ricovero per depressione. Lo ha trovato cambiatissimo, debole e “trasfigurato”. Niente che ricordasse la verve che il critico aveva sempre avuto, h sostenuto la figlia.
“Mio padre ha molti beni, non siamo ipocriti. A me non interessa a chi vanno, ma non voglio che qualcuno si approfitti di lui e della condizione in cui è”, ha spiegato. Qualcuno, in quest’ultimo periodo, ha insinuato che ci siano mire economiche dietro la mossa della figlia. Ma lei nega, spiegando che non vorrebbe nè potrebbe occuparsi di un patrimonio così complesso: “Sembra che io mi sia svegliata una mattina e abbia deciso di avanzare quest’iniziativa legale. E che voglia occuparmi del patrimonio di famiglia”. Ma non è così: “Ho 25 anni, lavoro a Milano in un’agenzia di modelle. Non saprei da che parte iniziare. Non si tratta di gestire due bollette del telefono”.







