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CAGLIARI – “Per combattere la blue tongue esiste l’azoto liquido, che potrebbe esser utilizzato in condizioni di emergenza per freddare- nel periodo in cui si schiudono le larve- potenziali bacini”. È diventato presto virale sui social l’intervento ieri nell’aula del Consiglio regionale sardo dell’assessore alla Sanità, Armando Bartolazzi, durante il dibattito sull’emergenza lingua blu nell’isola, intervento in queste ore bersaglio di sfottò di svariati esponenti dell’opposizione.
“Non è la soluzione definitiva al problema, non è un’idea, ma un’opportunità scientifica quella di freddare alcuni bacini dove ci sono le larve, ad esempio nel letame e negli acquitrini, basta studiare i testi- le parole di Bartolazzi-. In entomologia si parla dei livelli di temperatura nel ciclo larvale: non ho cognizioni della meteorologia in Sardegna, ma ho cognizioni che attraverso abbassamenti delle temperature le larve potrebbero essere disinnescate”.
La Sardegna “è in piena emergenza lingua blu, un’epidemia che sta falcidiando le greggi e mettendo in ginocchio i nostri allevatori- attacca Michele Pais, coordinatore regionale della Lega- e l’assessore romano che fa? Propone di congelare i bacini dell’isola con l’azoto liquido per evitare che si schiudano le larve degli insetti vettori. Un genio. Come abbiamo fatto a non pensarci prima?”.
Perché, ironizza Pais, “non utilizzare l’azoto liquido per ghiacciare direttamente le pecore vive, e scongelarle nel periodo di Pasqua? L’amara verità è che su un tema così grave la giunta e questo assessore stanno dimostrando ancora una volta tutta la loro inadeguatezza”. Per Piero Maieli, consigliere regionale di Forza Italia, “l’idea di Bartolazzi è interessante, ma noi proponiamo il gin tonic perché contiene l’alcol che sterilizza, mentre il ghiaccio abbassa la temperatura. Ma bisogna stare attenti al lime perché quello può alterare il ph…”. Sulla questione interviene via social anche il deputato di Fdi, e coordinatore dei meloniani nell’isola, Francesco Mura: “La comicità del grillismo diventa drammatica in Sardegna. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere”.
Quindi Paolo Maninchedda suo blog: “Che volete che sia freddare le stalle ad azoto liquido, o produrre, magari a cubetti o in scaglie o a pallini- tipo cous cous- un po’ di letame freddo, macinato o a fette, poco importa? E perché non far passare il gregge in cella frigorifera per 12 ore?” O, prosegue l’ex assessore regionale, “mettere il muso delle pecore dentro l’abbattitore del tonno? Sono sicuro che ne ha altre pronte: che so io, la fiamma ossidrica per i geloni. O i gargarismi con il Vim liquido per il combinato disposto carie, laringo-faringiti, riflusso e stitichezza”.
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