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Voto bipartisan a Firenze per la cittadinanza onoraria a Gratteri

Da Fdi a M5S consensi trasversali per il magistrato, si chiama fuori Cocollini (Centro): "Confermata vocazione manettara della sinistra"

Pubblicato:10-10-2022 19:36
Ultimo aggiornamento:11-10-2022 08:02

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FIRENZE – Il Consiglio comunale di Firenze approva a larghissima maggioranza e col solo voto contrario del centrista Emanuele Cocollini, la delibera che conferisce la cittadinanza onoraria al procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri. L’atto, fortemente voluto dai 5 Stelle così come dalla maggioranza Pd ma anche di Fratelli d’Italia, passa con 26 voti favorevoli. “Firenze si conferma ancora una volta città contro ogni forma di illegalità, contro ogni forma di mafia. Nonostante questo fenomeno non sia tradizionalmente radicato, dimostra una volontà ferma e chiara di dare un segnale forte e netto su queste tematiche”, dichiara Mimma Dardano capogruppo della lista Nardella e firmataria della delibera. “Siamo orgogliosi che oggi Firenze lanci un segnale forte alla malavita, schierandosi apertamente a fianco di un servitore dello Stato quale è Nicola Gratteri, che con dedizione e onore svolge ogni giorno il proprio lavoro di garante della legalità, vivendo sotto scorta e costantemente in pericolo di vita”, aggiungono da parte loro i consiglieri del M5S, Roberto De Blasi e Lorenzo Masi i primi a promuovere con Dardano l’iniziativa dell’assemblea cittadina.

PERPLESSITÀ COCOLLINI (CENTRO): “GIORNO TRISTE PER CHI CREDE NEL GARANTISMO”

Su Gratteri spende parole di encomio anche Andrea Asciuti di ItalExit: “È un faro di luce- prosegue- un esempio per i giovani di oggi, un uomo che ha condotto diverse operazioni contro i clan e soprattutto una persona amante della verità, analizza anche gli aspetti storici della nascita della mafia, legata purtroppo al Risorgimento”. In dissenso si esprime soltanto il vicepresidente del Consiglio comunale e capogruppo del gruppo Centro, Emanuele Cocollini: “Oggi è un giorno triste per tutti i cittadini di Firenze che credono nel garantismo- taglia corto l’esponente centrista- si conferma la vocazione manettara di certa sinistra, con la novità del M5S che ormai detta la linea”.


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