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Nodo rimborsi per i viaggi cancellati dal Covid, si rischia la beffa

Molti consumatori temono di perdere i propri diritti, anche perché diversi operatori turistici nel frattempo sono falliti

Pubblicato:10-10-2022 17:36
Ultimo aggiornamento:10-10-2022 17:36

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REGGIO EMILIA – Sono scaduti i termini per il rimborso automatico dei voucher emessi per le cancellazioni di viaggi a causa del Covid, innescati dal decreto Cura Italia dell’allora Governo Conte (giallorosso). Lo ricorda Adiconsum Emilia Centrale, l’associazione dei consumatori della Cisl attiva su Modena e Reggio Emilia, specificando che si tratta dei ‘buoni’ emessi per (contratti di) viaggi prenotati tra l’11 marzo e il 30 settembre 2020 e il cui annullamento è stato perfezionato entro il 31 luglio 2020, proprio a causa del ricorrere di “un‘ipotesi di cosiddetta impossibilità sopravvenuta” (lockdown, chiusura dell’hotel, divieto di viaggio, quarantena per positività al coronavirus e altro ancora). “Sono passati ormai due anni e mezzo da quando sono stati emessi quei primi voucher- nota la responsabile Adiconsum Adele Chiara Cangini- in applicazione del decreto Cura Italia, allora in vigore. È, dunque, tempo di chiedere il rimborso monetario di quelli non utilizzati entro la scadenza”. Il rimborso dovrebbe essere automatico, ma è comunque opportuno che i consumatori interessati provvedano a presentare richiesta. “Noi siamo a disposizione dei cittadini che non hanno ancora ricevuto il rimborso automatico o incontrano difficoltà a ottenerlo”, puntualizza Cangini.

I PRIMI VOUCHER SONO STATI EMESSI A METÀ MARZO 2020

Dopo che durante il primo lockdown tanti consumatori avevano dovuto rinunciare non solo alle loro vacanze, ma anche al dovuto rimborso, agli operatori del settore era stata data la possibilità (prevista per legge) di emettere buoni validi per 12 mesi, in alternativa al rimborso delle prenotazioni. In caso di mancato utilizzo per nuove prenotazioni entro il periodo di validità, i voucher sarebbero stati monetizzati. Successivamente, la validità dei ‘buoni’ è stata prorogata prima a 18, poi a 24 e infine a 30 mesi. I primi voucher sono stati emessi a metà marzo 2020 e appunto sono arrivati a scadenza. “Gli operatori del settore- consiglia ancora la responsabile emiliana di Adiconsum- dovrebbero effettuare il rimborso automaticamente entro 14 giorni dalla scadenza dei 30 mesi decorrenti dalla data di emissione. Ci auguriamo che, dopo questa lunga attesa, i consumatori ottengano senza problemi il rimborso e possano essere così ricompensati per aver condiviso, con grande spirito di solidarietà, le difficoltà che si sono trovati ad affrontare gli operatori turistici durante l’emergenza Covid”. Il problema, tuttavia, è che alcuni operatori turistici avrebbero potuto nel frattempo aver dichiarato fallimento o trovarsi comunque in difficoltà economica per via della crisi energetica: ci saranno, quindi consumatori che rischiano di non vedersi tutelato il proprio diritto al rimborso, anche perché il fondo di garanzia sembrerebbe più più accessibile. Si applica un regime speciale, segnala inoltre Adinconsum, ai voucher emessi dopo la cancellazione di un contratto di trasporto: per i viaggi aerei, ferroviari, marittimi e con autobus annullati a causa delle restrizioni Covid, il rimborso monetario poteva, su richiesta espressa del consumatore, aver luogo alla scadenza di 12 mesi dopo l’emissione.


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