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Burioni col Covid da Fazio: “Il vaccino non ha più molta efficacia contro l’infezione”

Il virologo, ospite in collegamento a 'Che tempo che fa': "Da quando c'è Omicron il vaccino non è efficace per proteggere dall'infezione ma evita le conseguenze gravi della malattia"

Pubblicato:10-10-2022 08:28
Ultimo aggiornamento:10-10-2022 11:54

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ROMA – “Purtroppo, nonostante le attenzioni, anche io mi sono preso il Covid“. Lo ha annunciato, in collegamento video da casa sua, il virologo Roberto Burioni a ‘Che tempo che fa’. “Erano due anni e mezzo che il virus mi aspettava, finalmente per lui ci è riuscito“, ha scherzato Burioni. Che poi ha spiegato le sue condizioni di salute: “Ho un po’ di febbre, tosse e mal di testa e una voce alla Barry White, ma tutto sommato si tratta di una malattia non particolarmente grave. E questo grazie al vaccino, la settimana scorsa ho fatto la quarta dose con il vaccino più aggiornato“.

BURIONI: “IL VACCINO NON HA PIÙ EFFICACIA”

Dunque la quarta dose non serve? A rispondere alla domanda è lo stesso virologo: “Lo scenario è completamente cambiato con l’arrivo della variante Omicron. Ormai il vaccino non ha più una grande efficacia nel proteggere contro l’infezione – ha sottolineato Burioni -, mentre fino alla Delta aveva un senso rendere obbligatorio il vaccino per i sanitari o il green pass. Io sono l’esempio che il vaccino non difende contro l’infezione: la scorsa settimana ho fatto la quarta dose col vaccino più aggiornato e purtroppo ho contratto la malattia. L’efficacia del vaccino è quella di evitare le conseguenze gravi, il virus è contagiosissimo”.


BURIONI: “IL VACCINO È COME IL CASCO IN MOTO”

Poi, in una serie di tweet, lo stesso virologo ha provato a spegnere sul nascere le polemiche degli hater: “A chi dice che il vaccino non funziona vorrei fare notare che mi sono collegato da casa e non da una stanza di ospedale, dove probabilmente sarei finito senza vaccino. Mentre fino alla variante Delta ci vaccinavamo ANCHE per proteggere gli altri, da Omicron in poi il vaccino protegge soprattutto chi se lo fa. Insomma, è come mettersi il casco, ed è meglio metterselo per il proprio bene.

“Ringrazio i tanti che mi hanno augurato una veloce guarigione – ha proseguito Burioni -, e devo dare due dispiaceri a chi gode per questo mio malanno 1) sto bene, costituendo la dimostrazione vivente che i vaccini funzionano, anche se loro non riescono a capirlo. 2) per questo non c’è vaccino”.

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