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Alpinisti dispersi sul Monte Bianco, ritrovati i corpi a 4.500 metri

Con la ripresa delle ricerche, la Gendarmeria ha rintracciato le due cordate di cui non si avevano più notizie, Morti anche i due coreani

Pubblicato:10-09-2024 17:01
Ultimo aggiornamento:10-09-2024 20:14
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AOSTA – Sono stati ritrovati senza vita Andrea Galimberti, 53 anni, comasco, e Sara Stefanelli, 41 anni, la coppia di alpinisti dispersa sul Monte Bianco da sabato scorso. A trovarli, nel primo pomeriggio, il gruppo della Gendarmeria dell’alta montagna di Chamonix.

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I corpi si trovavano a 4.500 metri di quota sul versante francese, nella zona del «Mur de la Cote», un ripido pendio ghiacciato che porta alla vetta del Monte Bianco.


Sono stati ritrovati i corpi anche gli altri due dispersi, due coreani. Per tre giorni le condizioni meteorologiche avevano impedito ai servizi di emergenza di effettuare le ricerche. Questo pomeriggio il tempo è migliorato e gli elicotteri della gendarmeria di Chamonix e Annecy e quello della sicurezza civile hanno potuto riprendere le ricerche.

I corpi dei quattro alpinisti sono stati ritrovati non lontano dalla vetta del Monte Bianco. “Sono stati colti di sorpresa dalle cattive condizioni meteorologiche di sabato e si sono trovati bloccati senza riparo”, ha affermato il comandante del Pghm di Chamonix, Etienne Rolland.

Il direttore del Soccorso Alpino Valdostano, Paolo Comune, spiega che le “condizioni metereologiche di questo fine settimana sono state tali da mettere in difficoltà qualsiasi operazioni di soccorso in quota in primis per la visibilità e poi per il forte vento che soffiava a quelle quote. Ogni tentativo in elicottero non era possibile”. Inoltre, “gli avvicinamenti a piedi erano possibili solo fino a una certa quota, al di sopra no perché si aggiungeva il problema della caduta delle valanghe. Andare a piedi in quella situazione significava mettere a rischio troppo elevato i soccorritori”

“Quando è in arrivo una perturbazione- spiega- bisogna valutare se è il caso di partire e tenersi un margine di qualche ora che, con un eventuale imprevisto, ci dia la possibilità di soccorso per via area. Quando arrivano il brutto tempo e il vento, i tempi di soccorso si dilatano tantissimo e il rischio diventa veramente alto”.

L’avvicinamento di oggi è riuscito solo grazie al diminuire del vento.

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