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Gusto, cultura e ambiente: così il Po conquista i turisti

Dal 2016 al 2018 sono aumentati arrivi e presenze. E il merito è anche della Borsa del turismo fluviale e del Po, la manifestazione promossa da Confesercenti che torna anche quest'anno

Pubblicato:10-09-2019 16:48
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:41

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BOLOGNA – Le rive boscose, le golene asciutte pronte per la prossima piena. Gli argini sabbiosi, le larghe anse e gli alberi che tuffano le chiome nell’acqua, che, quasi sempre, scorre placida verso l’Adriatico. E poi, basta allontanarsi di pochi metri dal letto del grande fiume per immergersi nelle atmosfere rilassate della campagna padana dell’Emilia-Romagna, tra enogastronomia, borghi e campi a perdita d’occhio. Il Po si candida come meta ideale di un turismo lento, ‘slow’ si dice oggi, da degustare senza fretta, come un buon bicchiere di vino. In tanti, sempre di più, lo hanno capito, come dimostrano i numeri (elaborati dal Centro studi turistici di Firenze) del piccolo fenomeno turistico che sta interessando in comuni che si snodano lungo l’asta del grande fiume: dal 2016 al 2018 gli arrivi sono aumentati dell’8,8%, le presenze dell’11,1%.

Solo nel 2018 si sono registrati 848.000 arrivi e 3,4 milioni di presenze (con 1,3 milioni di stranieri). Il dato che colpisce di più è quello della permanenza media: 4,1 notti, meglio di molte mete più gettonate della regione. Merito anche del lavoro fatto negli anni per la promozione di questo territorio con Borsa del turismo fluviale e del Po, una manifestazione promossa da Confesercenti e sostenuta da Regione, Apt e dal ministero delle Politiche agricole e del turismo.

L’appuntamento anche quest’anno è, come sempre, a Guastalla, in provincia di Reggio Emilia, la città del fiume, che ospiterà la borsa con l’incontro tra l’offerta locale e i 25 tour operator europei (16 paesi presenti) interessati al turismo ‘slow’ lungo il Po, e quasi tutti i convegni in programma nella sei giorni, dal 18 al 23 settembre. Quattro gli educational tour organizzati per mostrare agli operatori stranieri cosa c’è da fare e da vedere lungo il Po da Piacenza al Delta.


Il primo eductour porta proprio alla scoperta della provincia piacentina con tappe in una cantina vinicola, nel centro storico della città, al castello di San Pietro in Cerro e, con un’escursione in barca, fino all’Isola Serafini, l’unica isola abitata del Po. La Bassa parmense è al centro del secondo giro di visita, che si concentrerà sui luoghi verdiani a cominciare da Bussseto. La terza proposta riguarda la Bassa reggiana con fermate a Brescello, Novellara, Gualtieri, un assaggio di golf al club di Campagnola Emilia, un giro in bici al lido Po di Guastalla e, lungo le ciclabili, fino al Gualtieri, un’escursione in canoa all’Isola degli Internati. L’ultimo educational tour si spinge fino a Ferrara, con il suo centro storico, e al Parco del Delta del Po, con soste a Comacchio e all’Abbazia di Pomposa. Nel programma anche i convegni “Le vie d’acqua per lo sviluppo del turismo sostenibile” (il 13 settembre a Ferrara) e “Mille modi per navigare il Po” (il 20 settembre a Guastalla).

Numerosi anche gli appuntamenti collaterali: due mostre fotografiche, un percorso paesaggistico ed enogastronomico in cinque tappe (la “Magna Curta”, il 22 settembre a Gualtieri), la Fiera della zucca a Reggiolo (21 e 22 settembre) e il tour in motonave dal porto di Boretto (21 settembre). “Dieci anni fa la Borsa del turismo fluviale è stata una scommessa, ma in questi dieci anni la manifestazione è cresciuta nei numeri parallelamente al consolidarsi dell’offerta turistica”, osserva il direttore di Confesercenti, Marco Pasi.

“I 25 operatori esteri presenti sono stati selezionati in collaborazione con Enit e Apt nei mercati dove le istituzioni fanno promozione. Gli operatori locali iscritti al workshop sono 140 e potranno partecipare gratuitamente proprio grazie al contributo di Regione, Apt e delle due Destinazioni, Emilia e Romagna”, aggiunge Pasi. “Dieci anni fa abbiamo scommesso su questa opportunità e non è stato un azzardo, perchè la scelta ha premiato. Ottenuto quest’anno il riconoscimento Mab-Unesco, ora dobbiamo metterci a lavoro per migliorare, puntando, per esempio sul completamento della ciclovia ‘Vento’ da Venezia a Torino, che ha il cuore nel nostro territorio”, afferma Camilla Verona, sindaco di Guastalla. “Enogastronomia, cultura e natura, lungo il Po c’è tutto”, sottolinea Natalia Maramotti, presidente della Destinazione Emilia.

“Il turismo sta diventando un comparto fondamentale per la crescita, anche in territori che in passato avevano altre vocazioni, come le terre del Po. Ora questo prodotto va consolidato e rafforzato”, dice l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, indicando la strada. “Bisogna innanzitutto lavorare sui servizi e sul tema della sostenibilità ambientale”, spiega, lanciando l’idea per una nuova iniziativa. “Ci sono le condizioni per dare vita, già nel 2020, ad un grande festival del Fiume, che dia visibilità al brand turistico”, propone Corsini. E lungo il fiume, secondo Filippo Donati, presidente regionale di Assoturismo, potrebbe nascere una nuova ‘case history’ per il turismo emiliano-romagnolo, basata sulla sostenibilità. “Dobbiamo cominciare a pensare al futuro. Occorrono ovviamente investimenti e promozione per rendere quel territorio un esempio di sintesi tra sostenibilità ambientale e sviluppo imprenditoriale. Il futuro, però si costruisce così”, conclude Donati.

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