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“Fuori gli abusivi dalle case popolari”: a Pescara stanziati 400mila euro per gli sfratti

"Le riassegneremo alle famiglie oneste e perbene da anni in attesa nella graduatoria", ha detto il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri

Pubblicato:10-09-2019 07:04
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:40

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PESCARA – Stanziati 400 mila euro per gli sfratti a Pescara e provincia. E’ stata la Giunta regionale ad approvare il finanziamento con lo scopo di cacciare “dalle case popolari chi delinque e gli abusivi. Non è uno spot elettorale. Le riassegneremo in tempo reale alle famiglie oneste e perbene da anni in attesa nella graduatoria”. Così il presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Lorenzo Sospiri, che ringrazia il presidente Marco Marsilio e l’assessore Liris.

“Lo abbiamo promesso e per il centrodestra ogni promessa è debito – aggiunge -. Sfrattare gli abusivi è una delle richieste più pressanti che ci arrivano dagli inquilini regolari e da coloro che con pazienza attendono che arrivi il proprio turno per vedersi assegnare un alloggio popolare cui hanno diritto. Aspettativa troppo spesso delusa perché quella casa che dovrebbe essere loro concessa viene puntualmente occupata da chi con prepotenza, arroganza e senza scrupolo un giorno decide di sfondare una porta senza troppi complimenti e trasferirsi armi e bagagli nell’alloggio, incurante di aver leso i diritti di altre persone in condizioni di bisogno. Bene, ora possiamo mettere fine a tale situazione di illegittimità”.

Una prima tranche quella assegnata, specifica. “Da questo momento ogni casa dovrà essere libera, ogni casa dovrà essere assegnata a chi si comporta bene e rispetta la legge, mantenendo un nostro preciso impegno. Il nostro invito è ora rivolto – conclude – a chi in questo momento sta occupando una casa popolare senza averne titolo né diritto: chiediamo a queste persone di andare via da soli, di riconsegnare le chiavi al Comune o all’Ater, in modo spontaneo, prima che lo faccia il Comune stesso grazie al finanziamento regionale già disponibile”.


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