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Pace, Lotti (Assisi-Perugia): “Ora più che mai serve l’impegno di tutti”

L'attivista commenta l’iniziativa del capo di Stato messicano Lopez Obrador: "È necessaria un’iniziativa promossa da tanti capi di governo"

Pubblicato:10-08-2022 18:39
Ultimo aggiornamento:10-08-2022 18:39
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ROMA – “La proposta di una tregua globale di cinque anni avanzata dal presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador è una bella idea, ma per costruire la pace queste ultime non bastano di certo. Servono buone pratiche, un’azione condivisa e ampia e poi la volontà politica, che al momento, in tutto il mondo, sembra mancare”. Flavio Lotti, volto storico dell’attivismo italiano, dal 1995 coordinatore del comitato promotore della Marcia Perugia-Assisi per la pace, commenta così all’agenzia Dire l’iniziativa del capo di Stato messicano. A inizio settimana Lopez Obrador, noto anche con l’acronimo Amlo, ha affermato di voler sottoporre alle Nazioni Unite l’idea di costituire una commissione formata da tre leader mondiali che possa lavorare per un cessate il fuoco globale di cinque anni, anche sul piano dei conflitti commerciali. A comporre l’organismo sarebbero Papa Francesco, il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres e il primo ministro indiano Narendra Modi. Il presidente messicano aveva già formulato una proposta simile alcuni giorni prima.

Secondo il capo dello Stato del Paese centroamericano, un alt alle armi e ai conflitti su scala mondiale sarebbe l’unico modo per dare al mondo la possibilità di riprendersi dalla crisi provocata dalla pandemia di Covid-19 e di evitare un’escalation, visti i contesti di guerra aperta in Ucraina ma anche la tensione fra Cina e Stati Uniti rispetto a Taiwan, fra gli altri. Lotti, che è anche coordinatore della Tavola per la pace, premette che “è importante e positivo che un capo di Stato abbia deciso di prendere un’iniziativa di questo tipo”, ma evidenzia che la proposta di Amlo è soprattutto “eccezionale”, essendo un unicum. Proprio da qui, ragiona Lotti, parte uno dei problemi principali che affronta il pianeta. “E’ incredibile che solo un leader mondiale abbia sentito la necessità di fare una proposta del genere, visto tutto quello che sta succedendo nel mondo, a partire dall’Ucraina”.

LOTTI: LA PROPOSTA DI OBRADOR È DEBOLE

L’attivista entra poi nel merito dello scenario immaginato dal presidente messicano. “La proposta in sé è estremamente debole”, afferma. “Per prendere veramente sul serio un invito a creare la pace è necessario che si dia vita a un’iniziativa amplia, collettiva, promossa da tanti capi di governo. Per adesso- denuncia Lotti- si vede solo il contrario: in tanti soffiano sul fuoco”. La situazione attuale sembra presentare criticità difficili da scalfire. “Fare la pace è ora molto più difficile di quanto non fosse in passato, bisogna essere realisti- esorta l’organizzatore della Perugia-Assisi- il mondo in cui viviamo è in guerra”. Lotti guarda a esempio all’Ucraina, colpita da quasi sei mesi da un’offensiva militare russa, e ai tentativi che sono stati messi in campo per fermare il conflitto. “Che fine ha fatto il piano per la pace presentato all’Onu dall’allora primo ministro italiano Mario Draghi e dal ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi di Maio? È scomparso nel nulla“, scandisce l’attivista in riferimento a un percorso in quattro tappe elaborato dalla Farnesina e Palazzo Chigi e inviato dall’Italia lo scorso maggio.
Lotti dedica parte della sua riflessione anche all’Onu, destinatario della proposta del presidente messicano e spesso criticato per la sua poca incisività nelle situazioni di conflitto più calde. “È di fatto governato dalle cinque grandi potenze che hanno il diritto di veto al Consiglio di sicurezza, Usa, Cina, Russia, Francia e Gran Bretagna. E queste forze sono sempre più in conflitto fra loro”.


L’attivista usa un’analogia per rappresentare lo stato attuale dell’organismo multilaterale più importante del mondo. “Le grandi potenze sono come gli azionisti di una società e il segretario Guterres è l’amministratore delegato. Il secondo non può fare molto se i primi non vogliono”. Eppure l’urgenza della pace è evidente, secondo Lotti. “Costruirla non è un auspicio ma un lavoro serio, che va condotto in modo coordinato e tenace, come ci indica anche Papa Francesco. Tutti coloro che sono preoccupati per le sorti del pianeta dovrebbero impegnarsi- aggiunge l’attivista- ma al momento, evidentemente, questi non sono ancora abbastanza, nonostante l’Ucraina, la Cina e Taiwan, e poi la Siria, lo Yemen, l’Afghanistan e tutte le altre crisi del nostro tempo”. La prima Marcia Perugia-Assisi per la pace è stata organizzata nel 1961. Quest’anno l’iniziativa si è tenuta ad aprile, e non fra settembre e ottobre come avviene di solito, ed è stata scandita dal motto “Fermatevi! La guerra è una follia”, in riferimento alla crisi ucraina.

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