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Sorpresa Wartsila: chiede ai lavoratori (che licenzia) di smantellare la fabbrica

Rabbia Fim-Cisl: azienda senza vergogna, il presidio pacifico non smobiliterà

Pubblicato:10-08-2022 18:07
Ultimo aggiornamento:10-08-2022 18:07

Wartsila in piazza
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Trieste – “Wartsila senza vergogna”. Piomba altra benzina sul fuoco nella vertenza di Trieste dopo che si è scoperto, come spiega il segretario nazionale Fim Cisl Massimiliano Nobis, che l’azienda “pretende che i lavoratori siano parte attiva nello smantellamento del sito“. Il gruppo finlandese Wartsila, “dopo aver pugnalato alle spalle 900 dipendenti e le loro famiglie, l’intera collettività sociale e industriale triestina e snobbato la proposta del progetto annunciato dal ministero dello Sviluppo ‘Industria del mare’, va oltre”, attacca Nobis in una nota diffusa oggi sui canali della Fim. Appunto “pretendendo che i lavoratori siano parte attiva nello smaltimento industriale del sito di Bagnoli magari indossando anche i guanti bianchi“.
Quasi una beffa, ribatte il sindacato facendo sapere che “il presidio pacifico ai cancelli quindi, rimarrà fino a quando non ci saranno le condizioni per discutere un serio piano industriale e occupazionale, non accetteremo che con un colpo di spugna venga cancellata una storia industriale di decenni e con essa le competenze dei 900 lavoratori di Bagnoli. Ribadiamo, serve una soluzione industriale duratura e solida”.

ORA SI ATTENDE UN NUOVO TAVOLO AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

Ora si attende a breve una data per una nuova convocazione del ministero, richiesta da Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil “per capire come procedere dato che, come ha dichiarato il ministro Giorgetti ‘la questione non finisce qui'”.

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