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Jova Beach Party, dopo le polemiche Tozzi scrive una lettera a Jovanotti: “Stavolta ti sbagli”

Il noto geologo scende in campo sul 'caso' dei live del cantautore romano e in una lettera aperta si schiera con gli ambientalisti

Pubblicato:10-08-2022 17:07
Ultimo aggiornamento:10-08-2022 17:07

jova beach party
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ROMA – Scende in campo anche Mario Tozzi sul ‘caso’ del Jova Beach Party. Da settimane il tour sulle spiagge del cantautore romano è sotto la lente d’ingrandimento delle associazioni ambientaliste contrarie all’utilizzo di aree naturali per eventi di questo tipo. Accanto a loro, in una lettera aperta pubblicata su La Stampa, si schiera anche il noto geologo. “Ho scritto una lettera aperta a Lorenzo Cherubini pregandolo di rimodulare i suoi eventi in modo sostenibile, evitando di impattare su quella delicata e fragile striscia tra terra e mare e considerando l’importanza di Fratini e tartarughe per noi sapiens. Attendo risposta”, ha scritto Tozzi su Facebook. Poi, la pubblicazione della lettera aperta pubblicata su La Stampa in cui spiega: “Il problema, non è nella manifestazione in sé ma per gli impatti che sono dirompenti per il numero degli individui che vi partecipano: un conto sono cento persone, un altro cinquantamila”.

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PER TOZZI È ANCHE UNA QUESTIONE CULTURALE

Per Tozzi è fondamentale anche l’impatto culturale (in questo caso dannoso), di tali manifestazioni: “Trasformando gli ambienti naturali in luoghi per eventi di massa, si potrebbe dare l’idea che la natura e il paesaggio, siano in fondo modificabili dai sapiens anche per esigenze che non sono di immediata sopravvivenza (…) ma ci sono luoghi deputati per quelle manifestazioni anche giganteschi come stadi, palazzetti e piazze municipali e quant’altro”. E ancora: “Non realizziamo che, se si estingue una specie, l’effetto è a domino e prima o poi si estinguono pure le altre”.


TOZZI: RIMODULARE L’EVENTO

Tozzi poi chiude riprendendo le parole dello stesso Jovanotti che nei giorni scorsi aveva definito eco-nazisti gli ambientalisti che avevano criticato le modalità dei suoi live: “Non devi pensare che ci sia una pattuglia combattiva di eco-nazisti, come li hai chiamati, che vuole distruggere la tua iniziativa per invidia sociale”, ha spiegato Tozzi. “Se pure ci sono voci estreme, ci sono anche altri, ecologisti di lunga data come me, che studiano l’ambiente da un punto di vista scientifico e che ne hanno viste abbastanza per suggerirti di rinunciare a questo progetto e rimodularlo legandolo a vere iniziative di compensazione ambientale: dalle emissioni clima alteranti che un evento ha sempre e comunque, alla piantumazione di alberi seguita e certificata, alla restaurazione di dune e praterie di Posidonia, alla difesa dell’avifauna e delle tartarughe marine”.

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