ROMA – Avrà pure abbandonato X Factor ma Manuel Agnelli rimane un pezzo importante della storia del programma. E non solo per i consigli musicali che ha regalato nel corso della sua partecipazione come giudice. È merito suo, infatti, se oggi i Måneskin hanno una carriera che li ha portati in giro per il mondo.
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La scoperta del gruppo “non era difficile”, ha rivelato in una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera. I ragazzi “hanno un grande talento comunicativo ed è sempre stato chiaro a tutti. Potevano essere molte cose, erano cappelloni, si sono presentati con camicie a fiori e uno stile tra il funky e il reggaeton. Io li ho spinti a essere abrasivi – spiega – li ho indirizzati verso sonorità chitarristiche. Questo è stato il mio più grande merito: aver dato loro la patente di legittimità per essere rock“.
La missione principale all’inizio è stata lasciare che Damiano esprimesse la sua vera personalità: “Mi era stato chiesto di calmarlo: in tv poteva risultare antipatico e arrogante. Al contrario, l’ho enfatizzato. Gli ho detto: ‘Fai quello che vuoi’. E, con poca umiltà, ho avuto ragione”.
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E sull’addio a X Factor ha detto: “(L’ho fatto, ndr) Per non finire troppo prigioniero dell’immagine di cattivo e fustigatore. Mi ero stancato. Avrei reso innocui i messaggi che trasmetto”.
In attesa di pubblicare il suo prossimo disco da solista “Ama il tuo prossimo come te stesso” (30 settembre), il 12 agosto Manuel Agnelli conclude a Bergamo, al Nxt Station al piazzale degli Alpini, il proprio tour. Sul palco l’artista porta i recenti brani e i pezzi che hanno fatto la storia degli Afterhours.
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