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Messico, il Cartello di Jalisco minaccia in un video i giornalisti

Nel mirino dei narcotrafficanti l'emittente Milenio e la conduttrice Azucena Uresti. Il Governo promette di "adottare misure appropriate"

Pubblicato:10-08-2021 15:03
Ultimo aggiornamento:10-08-2021 15:03
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messico giornalista minacciata
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ROMA – Una giornalista messicana e diversi media del Paese sono stati minacciati direttamente in un video da una delle maggiori organizzazioni criminali di narcotraffico del Paese, il Cártel de Jalisco Nueva Generación. I cronisti sono stati accusati di non coprire in modo corretto gli avvenimenti dello Stato occidentale costiero di Michoacan.


In un breve filmato circolato sui social media un uomo incappucciato che dice di essere il leader del cartello, Nemesio Rubén Oseguera Cervantes detto ‘El Mencho’, accompagnato da un nutrito gruppo di uomini armati e dal volto coperto, si rivolge direttamente all’emittente e quotidiano Milenio e alla conduttrice Azucena Uresti. A quest’ultima, il leader della banda criminale dice che “la seguirà ovunque si trovi per farle rimangiare” alcune sue presunte accuse di attività di estorsore e rapitore, anche qualora “dovesse essere accusato di femminicidio”.

Nel video il Cartel de Jalisco accusa inoltre gli esponenti del principale gruppo rivale per il controllo del Michoacan, Guerros Unidos, di finanziare alcuni media locali. ‘El Mencho’ dice nel filmato che l’organizzazione, che fa capo a Juan Farías Álvarez, detto ‘el Abuelo’, non sarebbe un gruppo di autodifesa come dichiara di essere, ma una banda di narcotrafficanti a tutti gli effetti, e che sarebbero loro i veri autori di “rapimenti ed estorsioni”.


Il video ha generato un’ondata di proteste e di solidarietà nei confronti di Uresti. Il governatore di Michoacan, Silvano Aureoles, ha sollecitato il presidente Andres Manuel Lopez Obrador affinché protegga la cronista e ha chiesto un incontro con il capo dello Stato. Il portavoce della presidenza, Jesús Ramírez Cuevas, ha scritto su Twitter che il governo “adotterà misure appropriate per proteggere i giornalisti e i media minacciati”.

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