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L’Etna torna a farsi sentire e intanto raggiunge i 3357 metri d’altezza: è record

Gli eventi succedutisi nel 2021 hanno accumulato notevoli quantità di materiale piroclastico e strati di lava sul cono del cratere di sud-est

Pubblicato:10-08-2021 13:09
Ultimo aggiornamento:11-08-2021 12:10
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PALERMO – Dopo l’eruzione di ieri, l’Etna è tornato a farsi sentire e lo ha fatto con una esplosione dal cratere di nord-est che ha generato una nube di cenere alta sei chilometri rispetto al livello del mare. L’Osservatorio etneo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia segnala che l’emissione di cenere sta continuando “ad intensità oscillante” e che la nube è diretta verso sud-est. “L’ampiezza media del tremore vulcanico non mostra variazioni significative”, sottolineano gli esperti.

IL VULCANO SI SUPERA, NUOVO RECORD DI ALTEZZA A 3.357 METRI 

Gli eventi succedutisi nel 2021 hanno accumulato notevoli quantità di materiale piroclastico e strati di lava sul cono del cratere di sud-est dell’Etna, il più giovane e più attivo dei quattro crateri sommitali del vulcano, portando ad una cospicua trasformazione della sagoma della montagna.
Grazie all’analisi e all’elaborazione delle immagini satellitari, il cratere di sud-est è ormai di gran lunga più alto del ‘fratello maggiore’, il cratere di nord-est, da 40 anni la vetta indiscussa dell’Etna. Ne dà notizia l’Ingv in una nota.

Questo dato storico, che ha un’incertezza di tre metri, è stato ottenuto tramite l’elaborazione di due triplette di immagini del satellite Pléiades acquisite il 13 e il 25 luglio 2021, nell’ambito della partnership internazionale Geohazard Supersites and Natural Laboratories (http://geo-gsnl.org/), permettendo di aggiornare il modello digitale della superficie dell’Etna. I due gruppi di immagini satellitari acquisiti (DSM – Digital Surface Model), prodotti alla risoluzione spaziale di un metro, sono stati allineati tra loro e rispetto ad un DSM del 2015 preso come modello di riferimento. Gli scienziati, inoltre, hanno dovuto superare alcuni problemi per la corretta ricostruzione topografica. Per eliminare l’effetto della nuvolosità, così come il pennacchio di gas emesso dai crateri sommitali, infatti, il DSM derivato dall’acquisizione del 25 luglio è stato integrato con il DSM derivato dall’acquisizione del 13 luglio per la porzione sud-orientale coperta dal gas in area sommitale.

Dal modello digitale ottenuto del terreno emerge, in via preliminare, che il punto più alto del vulcano si trova ora sull’orlo settentrionale del cratere di sud-es,t a quota 3.357 metri. Questo nuovo dato altimetrico è pubblicato sul Bollettino settimanale sul monitoraggio vulcanico, geochimico e sismico del vulcano Etna del 10 agosto 2021 (https://www.ct.ingv.it/index.php/monitoraggio-e-sorveglianza/prod otti-del-monitoraggio/bollettini-settimanali-multidisciplinari).

La vetta dell’Etna, dal 1980, è sempre stata considerata il cratere di nord-est che con i parossismi del settembre 1980 e febbraio 1981 raggiunse l’altezza massima di 3350 metri. Tale altezza, diminuita nel corso degli anni a causa dei crolli dei suoi orli, nell’estate del 2018 si è assestata a 3.326 metri.
Questo primato, però, è stato ora superato dal cono del cratere di sud-est e, oggi, l’Etna ha una nuova vetta.


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