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Alta tensione in Bielorussia: “Presidenziali farsa, almeno tre morti tra i manifestanti”

Migliaia di persone scese in piazza, l'attivista denuncia la "violenza brutale" delle forze di polizia. L'exit poll estero ribalta l'esito

Pubblicato:10-08-2020 11:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:45

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ROMA – “La vittoria di Lukaschenko alle presidenziali di ieri e’ stata inventata di sana pianta: nel nostro Paese gli exit poll sono illegali, ne’ i centri studio indipendenti ne’ i media possono ottenere le percentuali di voto ottenute dai candidati. Nonostante questo, il governo nella tarda serata di ieri ha riferito che Aleksandr Lukashenko avrebbe ottenuto l’80% dei consensi, ma non sappiamo sulla base di cosa sostengano questo fatto. Migliaia di persone che non lo hanno votato poi si sono riversate in strada a Minsk e in altre citta’ per protestare: basta guardare quante erano per capire che Lukashenko non puo’ aver raggiunto cosi’ tanti consensi”. A parlare con l’agenzia Dire e’ un cittadino bielorusso che, per ragioni di sicurezza, ha chiesto di restare anonimo.

“In Bielorussia chiunque critichi il governo finisce in carcere, o peggio” denuncia l’attivista. La notte scorsa nella capitale, l’esercito in tenuta antisommossa ha cercato di disperdere le migliaia di persone scese in strada subito dopo l’annuncio da parte delle autorita’ della sesta vittoria consecutiva del presidente Aleksandr Lukashenko, al potere dal 1994. La sua principale avversaria, Svetlana Tikhanovskaya, si sarebbe fermata al 10%.

Come hanno confermato diversi attivisti e organizzazioni locali ai media internazionali ne sono seguiti scontri e ci sarebbe almeno un morto confermato e duecento arresti. Secondo la fonte raggiunta dalla Dire, i civili uccisi sarebbero invece almeno tre: “Ce lo hanno confermato fonti mediche. Dieci persone sono in terapia intensiva mentre gli ospedali sono pieni di feriti, sarebbero 55”.


Le forze di sicurezza, continua l’attivista bielorusso, “hanno reagito con estrema brutalita’ contro i manifestanti pacifici: cannoni ad acqua, lacrimogeni, pallottole di gomma, granate stordenti, manganelli”.

Un video visionato dalla Dire testimonierebbe la morte di un manifestante, rimasto ucciso poiche’ investito da un camion: “Le autorita’ hanno prima smentito la notizia- riferisce la fonte- poi hanno affermato che il ragazzo si sarebbe gettato sotto il camion. Ma dal filmato e’ evidente che il mezzo aveva la possibilita’ di frenare per evitarlo e non lo ha fatto”.

Quanto agli altri due morti, “si tratta di due giovani: uno e’ stato pesato dai militari mentre l’altro e’ stato colpito al petto da una granata stordente“.

L’attivista lancia un appello alla comunita’ internazionale: “la gente e’ esasperata, ci hanno anche bloccato internet. Solo i piu’ esperti stanno riuscendo ad aggirare i blocchi“.

Mentre dal presidente Vladimir Putin e da quello cinese Xi Jinping sono giunte le congratulazioni alla vittoria dell’alleato, l’Europa secondo l’attivista “deve stare con i cittadini. Questa rielezione e’ un imbroglio e la gente e’ esasperata: l’economia va male, i diritti civili ci vengono negati e le autorita’ non hanno neanche preso provvedimenti contro l’epidemia di Covid-19. Siamo l’unico Paese in cui non e’ scattato il lockdown, e di recente Lukashenko ha dichiarato che ‘l’emergenza e’ finita’. Poi pero’- ha concluso il dissidente- il coronavirus e’ stato strumentalizzato per non autorizzare l’ingresso degli osservatori elettorali esterni”.

EXIT POLL ALL’ESTERO RIBALTA ESITO: LUKASHENKO AL 4%

La principale avversaria del presidente Aleksandr Lukashenko, Svetlana Tikhanovskaya, avrebbe ottenuto l’86,77 per cento dei consensi tra gli elettori residenti all’estero, che ieri sono andati a votare in ambasciate o consolati della Bielorussia. A riportare questo dato e’ ‘Exit poll Belarus’, un’organizzazione che si definisce “indipendente e apolitica”, e che ha raccolto i dati intervistando 14.493 persone in 26 citta’ al di fuori del territorio bielorusso.

Secondo i dati della Commissione elettorale bielorussa, alle presidenziali di ieri Aleksandr Lukashenko e’ stato riconfermato per la sesta volta in carica con l’80,26 per cento dei consensi, mentre Tikhanovskaya, non ha raggiunto il 10 per cento dei consensi. Stando invece agli Exit poll che emergono dai seggi in 22 Paesi stranieri sparsi tra Europa, America del Nord e Federazione Russa, tale equilibrio di voto sarebbe capovolto: non solo Tikhanovskaya avrebbe superato la soglia dell’86 per cento dei consensi, ma il presidente Lukashenko avrebbe ottenuto in media il 3,90 per cento dei voti a favore. Solo l’1,46 per cento si e’ detto “contrario a entrambi”, mentre il 6,64 per cento degli intervistati si e’ riufiutato di rispondere. I piu’ favorevoli alla candidata Tikhanovskaya avrebbero poi tra i 25 e i 44 anni, mentre il presidente uscente piace a un gruppo di persone che comprende un range di eta’ piu’ esteso: dai 25 ai 64 anni.

Gli elettori piu’ favorevoli a Tikhanovskaya si troverebbero a Tel Aviv e Ottawa, dove la candidata ha totalizzato rispettivamente il 97,30 per cento e 96,78 per cento dei consensi. In Europa, la citta’ piu’ “favorevole” e’ invece l’Aja (94,55 per cento). Quanto al capo di Stato, ha raccolto la maggior parte dei voti a Riga, in Lettonia, (10,04 per cento) poi a Kiev (9,65 per cento) e Mosca (6,05 per cento). Gli analisti hanno intervistato gli elettori a Vienna (Austria), Bruxelles (Belgio), Londra (Regno Unito), Berlino e Monaco (Germania), Budapest (Ungheria), Tblisi (Georgia), Tel Aviv (Israele), Roma e Napoli (Italia), Ottawa (Canada), Riga (Lettonia), Vilnius (Lituania), L’Aja (Paesi Bassi), Varsavia e Bialystock (Polonia), Mosca e San Pietroburgo (Federazione russa), Washington e New York (Stati Uniti), Kiev (Ucraina), Helsinki (Finlandia), Parigi (Francia), Praga (Repubblica Ceca), Berna (Svizzera), Stoccolma (Svezia) e Tallin (Estonia). Dopo la proclamazione dei risultati, a Minsk e in altre citta’ bielorusse sono scese a manifestare migliaia di persone che contestano la riconferma di Lukashenko.

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