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Open Arms presenta doppio esposto in procura. Richard Gere: “A bordo donne straordinarie con storie terribili”

Alle procure di Roma e Agrigento per verificare se la decisione dell'Italia di impedire lo sbarco dei migranti "non rappresenti un reato"

Pubblicato:10-08-2019 13:47
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:36
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ROMA – “Abbiamo presentato un esposto alla Procura di Roma e a quella di Agrigento per verificare se tutto ciò non rappresenti una fattispecie di reato”. E’ stato l’annuncio dato durante la conferenza stampa organizzata dalla Open Arms a Lampedusa, per dare conto della situazione a bordo della nave, ferma ormai da 9 giorni senza un porto di sbarco. Erano presenti Oscar Camps, fondatore Open Arms; Riccardo Gatti, presidente Open Arms Italia; Richard Gere, attore e attivista per i diritti umani e Gabriele Rubini (Chef Rubio), cuoco e fotografo.

Stanotte abbiamo soccorso un barchino con a bordo 39 persone in coordinamento con le autorità maltesi. Malta ci ha detto che avrebbe mandato una motovedetta, ma quando è arrivata, mentre ci apprestavamo a operare il trasbordo, la situazione è degenerata. Le persone a bordo da dieci giorni non capivano. Abbiamo comunicato che per motivi di sicurezza era impossibile far salire solo le ultime persone soccorse e che bisognava trovare soluzione di sbarco per tutte le persone a bordo. Da Malta abbiamo ricevuto un secco no”, dichiara Riccardo Gatti, capo missione e presidente Open Arms Italia. Anche Oscar Camps interviene: “I governi europei stanno sovvertendo il diritto e le convenzioni internazionali per motivi politici ed economici. Nessun decreto, nessun codice di condotta, nessuna multa ci fermeranno dal proteggere la vita umana. Non lasceremo nessuna vita alla deriva”.

“Non sono interessato alla politica- aggiunge Richard Gere da ieri a bordo dell’imbarcazione- questa non è una questione politica ma umanitaria. Il mio interesse e quello dei volontari che sono sulla Open Arms è solo di aiutare altri esseri umani in difficoltà. A bordo ho incontrato persone straordinarie, coraggiose, con storie terribili. Vengono dall’Inferno. Soprattutto le donne, sono state tutte vittime di stupro. Quelle persone sono trattate come oggetti, sono considerate profitto, denaro. Capite cosa significa?” E continua: “Vogliono dividerci, ma siamo tutti interdipendenti. Invito ciascuno di voi a salire a bordo di queste navi, sentirete subito un’istintiva empatia. Siamo tutti esseri umani e possiamo prenderci cura gli uni degli altri. Voglio ringraziare anche Mediterranean Hope, di cui non conoscevo lo www.openarms.es per lo straordinario lavoro. Sono stati d’ispirazione per me e per mio figlio. Senza il loro aiuto non avremmo potuto portare viveri e aiuto alla Open Arms”.


Alla conferenza presente anche Gabriele Rubini (chef Rubio): “E’ la politica che deve smettere di usare le persone. Le soluzioni ci sono, lo dimostrano i corridoi umanitari di Mediterranean Hope, solo che la politica preferisce distrarre l’attenzione dai problemi reali del Paese”.

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