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“I rifiuti di Roma fermi da due mesi su un treno”. Ama: “Troveremo una soluzione”

Lo denuncia Legambiente Lazio: il treno si trova alla stazione 'Roma Smistamento' a pochi metri dalle case del quartiere Salario

Pubblicato:10-08-2018 06:31
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:27
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ROMA – Settecento tonnellate di rifiuti indifferenziati che da Roma dovrebbero essere inceneriti in Austria sono ferme da due mesi su un treno alla “stazione Roma Smistamento, accanto alla fermata della Fl1 Nuovo Salario”. La denuncia è di Legambiente Lazio, secondo cui questo avviene “perché Ama e Comune non individuano una destinazione”.

L’associazione ambientalista, ricostruendo i fatti, ha evidenziato che “si tratta di uno dei convogli su cui venivano caricati i rifiuti di Roma per spedirli agli inceneritori di Austria e Germania. Scaduto e non rinnovato l’accordo per il conferimento fuori ambito su ferro, l’ultimo treno caricato, che sarebbe dovuto partire l’11 giugno scorso, è rimasto appunto sui binari della stazione Roma Smistamento, accanto alla fermata della Fl1 Nuovo Salario”.

L’azienda austriaca che da qualche anno riceve una parte dei rifiuti indifferenziati Roma è la Enki srl “ma evidentemente non ha più un luogo dove smaltire quest’ultimo carico e contattata, la Enki srl ha evitato di rispondere alle richieste di chiarimento– ha proseguito Legambiente- Il Gruppo Ferrovie dello Stato ha confermato la presenza ancora oggi del treno sui binari della stazione di Roma Smistamento, esattamente nel luogo da dove sarebbe dovuto partire due mesi fa per il centro Europa”.


Per il presidente del Legambiente Lazio, Roberto Scacchi, si tratta di una “vergogna. C’è ancora un convoglio merci con oltre settecento tonnellate di rifiuti romani fermo da due mesi a pochi metri dalle case del quartiere Salario. Il Comune di Roma deve individuare la destinazione del treno e il luogo dove portare quei rifiuti chiedendo alla Regione l’autorizzazione in deroga per il conferimento, oppure Ama deve svuotare immediatamente quel treno di monnezza”.

Scacchi ha anche annunciato che “invieremo alla Procura un esposto, perché se si configurassero reati ambientali secondo legge 68/2015, si dovrebbero individuare le responsabilità per la presenza a Roma del treno della vergogna“.

Secondo quanto appreso dall’agenzia Dire, i motivi del fermo prolungato del treno sarebbero due: difficoltà relative all’instradamento del treno oltre confine e problemi da parte di Enki con l’impianto di destinazione in Germania per questi rifiuti. L’azienda che si è aggiudicata l’appalto di Ama sta lavorando a soluzioni alternative, che si potrebbero realizzare anche in impianti presenti nel Lazio, e nei prossimi giorni è prevista la partenza del treno.

RIFIUTI. ROMA, AMA: PER TRENO SOLUZIONE NEI PROSSIMI GIORNI

Ama fa sapere con una nota che “i rifiuti contenuti nel treno presente presso la stazione ferroviaria Roma Smistamento saranno inviati a corretto smaltimento nei prossimi giorni. L’azienda comunica che sono state attivate da parte di tutti i soggetti interessati (autorità di destino, Germania; autorità di spedizione, Regione Lazio; notificatore, Enki; produttore, Ama) tutte le azioni per dare soluzione ad una situazione imprevista ed imprevedibile, nel pieno rispetto delle norme e dei regolamenti vigenti”.

Il treno, spiega il comunicato, “è rimasto fermo per intervenuta indisponibilità dell’Autorità di destino (Germania) a continuare a ricevere ed avviare a recupero i rifiuti indifferenziati Cer 200301, come da notifica autorizzata ed avviata da febbraio 2018. Tale situazione imprevista è stata gestita da tutte le Istituzioni e dai soggetti interessati in piena attuazione delle modalità descritte nel Regolamento Europeo 1013/2006.

In particolare, l’Autorità di destino (Germania) ha comunicato all’Autorità di spedizione (Regione Lazio) le motivazioni circa l’impossibilità di conferire in Germania (nonostante il contratto vigente) e di conseguenza la Regione Lazio, presone atto, ha disposto al soggetto notificatore Enki la ripresa in carico dei rifiuti in accordo con Ama”.

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