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Incendio Centocelle, l’esperto del Cnr: “Grazie al vento no ricadute inquinanti sui quartieri circostanti”

Petracchini: "Ma per 3-4 giorni finestre chiuse, mascherine ai fragili e no sport all'aperto"

Pubblicato:10-07-2022 15:39
Ultimo aggiornamento:11-07-2022 09:03

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ROMA – Roghi incontrollati come quello avvenuto ieri nella zona di Centocelle, che ha interessato alcuni autodemolitori, o quello di qualche settimana fa che ha distrutto due capannoni a Malagrotta, “generano l’emissione in atmosfera di vari inquinanti perché a bruciare sono materiali di diversa natura: carrozzeria, plastica, lubrificanti. Ma per poterne stimare l’impatto bisogna capire di preciso cosa ha bruciato e cosa c’era dentro. Certo è che questi incendi nel breve periodo peggiorano le condizioni della qualità dell’aria nella città”. A commentare alla Dire le conseguenze del maxi rogo scoppiato nel pomeriggio di ieri a Roma è Francesco Petracchini, direttore dell’Istituto sull’Inquinamento atmosferico del Cnr.

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“Quello che possiamo dire è che non c’è stata una ricaduta della nube sui quartieri circostanti perché il forte vento di ieri tirava da Nord Ovest e la nube è stata spostata verso sud, fuori città– spiega l’esperto- ora sarà importante capire bene dove è avvenuto l’impatto. Per fortuna l’incendio è durato solo qualche ora, non è stato dell’intensità che abbiamo visto, per esempio, per Malagrotta, ma è chiaro che del materiale al suolo è caduto, ora bisogna capire dove e quanto”.

In questo momento, però, “è importante muoversi nell’ambito della massima precauzione e a chi abita lì intorno suggerisco comunque, per i prossimi 3-4 giorni, di tenere le finestre chiuse, far indossare le mascherine alle persone più fragili ed evitare sport all’aperto perché aumentano la ventilazione polmonare. Non sappiamo quali precauzioni prenderà nello specifico il Comune di Roma ma, a mio parere, è il caso di muoversi in un contesto di massima cautela”, spiega Petracchini.

“L’Arpa ha già avviato le rilevazioni- evidenzia l’esperto- ma al di là delle centraline, che non sono distribuite in tutti i punti della città, molto spesso in questi casi si usano dei modelli di dispersione che stimano a quanti km dall’incendio può essere avvenuta la ricaduta della nube. Come dicevo, dato il vento, l’effetto macro sicuramente non si avrà nei quartieri circostanti ma dovremo aspettare almeno 3 giorni per capire quali inquinanti siano coinvolti, alcune analisi di laboratorio infatti sono abbastanza lunghe e richiedono queste tempistiche. Oltre ai gas e al particolato, quello che ci preoccupa, in particolare, sono materiali quali la diossina e altre sostanze cancerogeniche”.

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