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ROMA – E’ arrivata l’estate e le alte temperature rendono difficile dormire. Ma dormire tanto o dormire bene? E’ questa la domanda che affligge la popolazione degli insonni o di quanti credono di esserlo. Il colonnello Maurizio Lupardini, psichiatra, psicoterapeuta e direttore del Dipartimento Interforze di Medicina Legale, intervistato dalla Dire negli ambulatori della Cecchignola, non ha dubbi: l’importante e’ dormire bene. “Durante il periodo estivo, le alte temperature, ma anche le abitudini che si hanno a tavola, in questa stagione dell’anno, possono incidere sulla qualita’ del sonno. La famosa siesta, o ‘pennichella’ come la chiamano i romani, puo’ comportare problematiche sul sonno. Molti credono di essere insonni perche’ non dormono otto ore, ma il sonno ristoratore e’ cosa diversa”. Stanchezza nel corso della giornata, eccessiva sonnolenza anche dopo un pasto leggero, difficolta’ di concentrazione e un aumento di peso sono spie di quando non si dorme bene. “Il ben dormire- ribadisce il colonnello- e’ una vera e propria medicina“.
Il sonno ha anche un’importante dimensione sociale in termini di sicurezza e vigilanza. E ancora una volta il rischio sale in estate, perche’ sono le lunghe giornate estive che inducono a dormire meno. Lavori di precisione o chi deve mettersi alla guida: gli ambiti di maggior rischio. “Il riposo quotidiano pomeridiano- chiarisce lo psichiatra- che non deve mai essere piu’ lungo di 20/25 minuti, puo’ essere una soluzione. La ‘siesta’, infatti, non puo’ essere troppo lunga, non bisogna passare mai alla fase del sonno profondo perche’ questo puo’andare ad incidere sulla veglia durante la giornata e sulla qualita’ del sonno notturno”.
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