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Incendi, Coldiretti: “-53% di pioggia e l’Italia brucia. Danni incalcolabili”

Tra le regioni più colpite: Sicilia, Calabria, Toscana, Lazio, Campania e Sardegna

Pubblicato:10-07-2017 09:09
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:30

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ROMA – “L’Italia brucia con le precipitazioni in calo del 53% e le temperature massime superiori di 3,2 gradi rispetto alla media di riferimento a giugno che creano un mix esplosivo per la diffusione degli incendi troppo spesso opera di piromani e azioni criminali”. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr nel ricordare che “la primavera era risultata la terza piu’ asciutta dal 1800 con precipitazioni in calo del 48%”.

Le fiamme, sottolinea la Coldiretti, “hanno gia’ distrutto migliaia di ettari di boschi e campi coltivati, ma anche provocato la morte di animali e costretto all’abbandono stalle e abitazioni, dalla Sicilia alla Calabria, dalla Toscana al Lazio, dalla Campania alla Sardegna“. Gli incendi “provocano danni incalcolabili dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversita’ (distrutte piante e uccisi animali) e alla distruzione di ampie aree di bosco che sono i polmoni verdi del paese e concorrono ad assorbire l’anidride carbonica responsabile dei cambiamenti climatici”.

Ogni ettaro di macchia mediterranea, precisa l’associazione agricola, “e’ popolato in media da 400 animali tra mammiferi, uccelli e rettili, ma anche da una grande varieta’ di vegetali che a seguito degli incendi sono andate perse”.


“Nelle foreste andate a fuoco- continua la Coldiretti- sono impedite per anni anche tutte le attivita’ umane tradizionali del bosco come la raccolta della legna, dei tartufi e dei piccoli frutti, ma anche quelle di natura hobbistica come i funghi che coinvolgono decine di migliaia di appassionati”. Dal momento che “un elevato numero degli incendi e’ opera di piromani o di criminali interessati alla distruzione dei boschi”, conclude Coldiretti, “occorre collaborare con le autorita’ responsabili per fermare comportamenti sospetti o dolosi favoriti dallo stato di abbandono dei boschi nazionali”.

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