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FOTO | VIDEO | A Roma in migliaia per il Pride, Schlein: “Il Pd ci sarà sempre per tutela diritti Lgbtq+”

"Da oggi parte la resistenza della nostra comunità a questa destra, a questo governo e alla Meloni", dichiara il portavoce del Roma Pride. In piazza della Repubblica ci sono migliaia di persone

Pubblicato:10-06-2023 16:01
Ultimo aggiornamento:11-06-2023 13:41

roma pride 23
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ROMA – Migliaia di persone in corteo a Roma per il Roma Pride 2023, che da piazza della Repubblica attravreserà la città fino a piazza della Madonna di Loreto. “Orgoglio libero tutti” è il cartello posto sul carro di testa del corteo. “Siamo un milione, non si è mai vista tanta gente. Siamo tutti qua”. Lo ha detto il portavoce del Roma Pride, Mario Colamarino, parlando dal camion che apre il corteo.

GUALTIERI SU CAMION CHE APRE CORTEO INSIEME A PAOLA E CHIARA

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, sul camion che apre il corteo del Roma Pride. Il nome del primo cittadino è stato applaudito e acclamato più volte dai manifestanti. “Grazie sindaco, voglio un applauso fortissimo per il sindaco, grazie di essere qui con noi”, hanno gridato dal microfono.
Sullo stesso camion ci sono anche Paola e Chiara che hanno cantato alcuni loro brani tra cui “Viva l’amor”: “Viva il Pride, godiamoci questa festa meravigliosa”, hanno detto le cantanti.

SCHLEIN IN PIAZZA: “PD SARÀ SEMPRE IN LUOGHI TUTELA E PROMOZIONE LGBTQ+”

“Sono qua oggi perché è importante, perché il Pd sarà sempre nei luoghi della tutela e della promozione dei diritti Lgbtq+. A partire dal matrimonio egualitario, le adozioni e riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, in piazza al Roma Pride.


Siamo qui perché è importante e giusto esserci. Ed è invece sbagliato che non ci sia la Regione Lazio– ha aggiunto Schlein- Ci siamo con i nostri corpi e siamo qui in mezzo alle associazioni a supportare il Pride, come siamo a supporto e abbiamo aderito come Pd a tutta l’onda Pride”. Schlein ha poi sottolineato: “Non dimentichiamo che chi oggi governa l’Italia sono gli stessi che hanno affossato con un applauso, difficile da dimenticare, una legge di civiltà come la legge Zan. Una legge che c’è in tutto il resto d’Europa, una legge contro l’odio e le discriminazioni anche sull’orientamento sessuale che c’è in tutta i paesi d’Europa”.

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IL SINDACO GUALTIERI IN TESTA AL CORTEO

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, sta aprendo il corteo del Roma Pride tenendo, insieme al portavoce del Pride, Mario Colamarino, e a Marilena Grassadonia, coordinatrice dell’Ufficio Lgbt del Campidoglio, lo striscione “Queer Revolution”.

Il primo cittadino è tornato sulle trascrizione degli atti di nascita, che ha effettuato ieri, di figli nati all’estero da coppie omogenitoriali. In casi come questi la trascrizione è “legittima e doverosa, altrimenti sarebbe una discriminazione. Non si capisce perchè si può trascrivere un certificato di una eterologa da una coppia eterosessuale e non da una coppia omosessuale”. Gualtieri non si aspetta l’impugnazione di questi atti da parte del prefetto: “Queste trascrizioni si fanno in tutta Italia, chi ha chiesto al prefetto di intervenire sbaglia, è stata fatta una cosa normalissima”.

Ora e sempre resistenza“, è il grido che si è levato dalla testa del corteo dove, oltre al sindaco Gualtieri, ci sono gli assessori capitolini al Personale, Andrea Catarci, allo Sport, Alessandro Onorato, alla Scuola, Alessandra Pratelli, i presidenti del Munciipio XI, Gianluca Lanzi, nell’VIII, Amedeo Ciaccheri, la parlamentare di Italia Viva, Maria Elena Boschi, e all’inizio di via Cavour si è aggiunta la segretaria del PD, Elly Schlein.

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“DESTRA OMOFOBA E CIALTRONA, DA OGGI PARTE LA NOSTRA RESISTENZA”

Da oggi parte la resistenza della nostra comunità a questa destra, a questo governo e alla Meloni. Quello che è successo con il patrocinio è l’ennesima prova di quanto questa destra sia omofoba e cialtrona. È una vergogna. E tutto questo sulla pelle dei cittadini del Lazio e della nostra comunità”. Così Mario Colamarino, portavoce del Roma Pride e presidente del Mario Mieli, prima della partenza del corteo del Roma Pride da piazza della Repubblica.

“Le scuse di Rocca alla persone in Piazza oggi? Si può parlare con con tutti ma farsi dettare l’agenda dai Pro Vita dimostra quanto il presidente sia sotto scacco di questi gruppi e dei partiti che l’hanno portato lì”, ha aggiunto Colamarino che poi, rivolgendosi alla Premier, ha detto “anche la Meloni nella giornata contro l’omofobia ha fatto un bellissimo post. Peccato che subito dopo ha votato contro proposte in Europa che parlano di noi e nega con Piantedosi i diritti dei figli. Se non è questa omofobia…”.

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ZAN: “RESISTENZA COLLETTIVA A GOVERNO CHE CI VUOLE PORTARE A UNGHERIA”

“Il Pride è un momento di resistenza collettiva nei confronti di questo governo che sta andando indietro e ci vuole portare alla Polonia e all’Ungheria di Orban“. Lo ha detto il responsabile diritti del PD, Alessandro Zan, in piazza al Roma Pride.

La Regione Lazio ha ritirato il patrocinio a questa manifestazione: “Il Pride è una festa collettiva, di massa, e questo ha indignato l’opinione pubblica- ha spiegato Zan-. Perché ritirare un patrocinio che era stato dato è irrispettoso verso le istituzioni che dovrebbero essere di tutti. Il tema della gestazione per altri è un pretesto perché non c’è nessuna norma in Parlamento che vuole tornare alla Gestazione per altri, su questo rilanciamo e diciamo che ci sono i figli da riconoscere, il matrimonio egualitario e il tema delle adozioni. Su questo sfidiamo la destra non su una cosa che non esiste e che nessuno vuole normare”.

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RABBIA MANIFESTANTI CONTRO M5S: “NO ALLE BANDIERE DI PARTITO”

Qualche momento di tensione c’è stato all’inizio del Roma Pride quando alcuni attivisti hanno contestato la presenza delle bandiere del M5S, che si sono alzate all’arrivo del sindaco di Roma, Roberta Gualtieri. I manifestanti hanno chiesto di abbassarle. “Al Pride non si portano le bandiere di partito“, l’urlo dei manifestanti.
Nel corteo si è visto anche qualche cartello contro il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, contestato per avere tolto il patrocinio inizialmente concesso. “Rocca ci fai pene” e “-Rocca +Rocco” era quello issato da un manifestante.

CITATI ADINOLFI, LA RUSSA ROCCELLA E ROCCA

“Buu” di contestazione dei manifestanti si sono levato da Queer Resistenza quando sono stati fatti i nomi di Mario Adinolfi, Ignazio La Russa e della ministra Eugenia Roccella.
Dal microfono poi uno dei manifestanti ha contestato il governatore del Lazio, Francesco Rocca, dicendo “Sai chi ti chiede scusa? Sto C…o”.

PRIDE URLA “VAFFANCULO” A SEDE PRO VITA E FAMIGLIA

Un sonoro “vaffanculo” indirizzato a “Pro Vita e Famiglia” è stato urlato dal corteo del Roma Pride nel momento in cui è passato davanti alla sede dell’associazione, non a caso presidiata dalla Polizia, in viale Manzoni.

A VIA LABICANA COMPARE MANIFESTO REGIONE OMOFOBA

Un manifesto con la scritta “Fight for your rights“, la bandiera della pace e in alto a sinistra il logo della Regione Lazio con la scritta “Regione Omofoba” è stato da poco affisso su una plancia di Roma Capitale a via Labicana, a pochi metri dal Colosseo, durante il Roma Pride. In basso a destra del manifesto, infatti, compare la scritta “Buon pride 2023“.

IN PIAZZA PARTITI E ASSOCIAZIONI

In piazza sono già presenti con un proprio carro la CGIL, +Europa con Emma Bonino, Benedetto della Vedova, Riccardo Magi e ancora l’Anpi e il gruppo regionale del Pd Lazio col vicepresidente della Pisana, Daniele Leodori, il capogruppo Mario Ciarla, le consigliere Emanuela Droghei e Michela Califano, la deputata del M5s, Alessandra Maiorino, il consigliere regionale del Lazio, Valerio Novelli e quello capitolino Paolo Ferrara.

LEODORI: “IN PIAZZA PER ESSERE LIBERI DI AMARE”

“Ogni individuo ha il diritto di vivere autenticamente la propria identità di genere e sessuale, senza paura di essere giudicato o discriminato. Oggi siamo qui in piazza per questo, per una società in cui tutti possano essere liberi di amare e di essere se stessi, dispiace che il governo della Regione abbia deciso di non essere qui”. Lo dichiara Daniele Leodori, vicepresidente del Consiglio regionale e candidato alla Segreteria del Pd Lazio, durante il Roma Pride.

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MAIORINO (M5S): “COMUNITÀ LGBT+ SOTTO ATTACCO”

“Sono veramente felice perché questa è la prima volta che partecipiamo con le nostre bandiere, non l’abbiamo mai fatto per correttezza perché è la manifestazione di tutte e tutti”. Lo ha detto la senatrice del M5S, Alessandra Maiorino, in piazza per il Roma Pride. “Però riteniamo- ha aggiunto- che in questa circostanza sia importante dare un sostegno che sia visibile visto che la comunità Lgbt è sotto attacco”.

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ZINGARETTI: “REGIONE DOVEVA STARE IN PIAZZA, BATTAGLIA A ESSERE SE STESSI SIA DI TUTTI”

“È sempre importante essere qui perché il diritto di essere se stessi è una battaglia che dovrebbero fare tutti, la salvaguardia della difesa della differenza di opinioni, idee e orientamento sessuale. In questa piazza c’è chi difende i diritti di tutti e chi non viene per un cavillo sbaglia perché qua e la tarda verso cui si sta andando nel futuro”. Lo ha detto il deputato del Pd ed ex presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, i piazza per il Roma Pride.

“Viviamo nel tempo dell’intolleranza, dell’odio e della violenza e quella è una brutta società-ha aggiunto- Nella società del rispetto e della salvaguardia delle differenze vivono tutti meglio”.
La Regione Lazio ha tolto il patrocinio alla manifestazione contestando l’appoggio del pride alla gestazione per altri: “Mi dispiace, penso che tutto è legato al fatto di essere prigionieri degli estremismi che ci sono in questa maggioranza che hanno fatto perdere a questa istituzione una grande occasione- ha detto ancora Zingaretti- In questa piazza si difende il diritto inalienabile della persona di essere se stessa e bisognava stare qua. Dopo dieci anni in cui la Regione c’è sempre stata io continuo ad esserci. Mi permetto di dire che la stragrande maggioranza degli italiani e dei cittadini del Lazio è convinta che i diritto inalienabile di una persona di essere se stesso non può essere messo in discussione”.

CIARLA (PD): OCCASIONE PERSA PER REGIONE

“Una giornata importante per i diritti di tutti, un’occasione persa per la Regione Lazio e per il presidente Rocca. Al #RomaPride siamo in tantissimi, c’è la città, c’è il Lazio libero e democratico” così sulla sua pagina Fb il capogruppo Pd in Consiglio regionale del Lazio Mario Ciarla partecipando al Pride di Roma.

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