NEWS:

SPECIALE ELEZIONI | Le sfide principali del Nord

Si vota in Liguria, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Piemonte, Lombardia e Friuli Venezia Giulia

Pubblicato:10-06-2022 10:49
Ultimo aggiornamento:13-06-2022 10:26
Autore:

elezioni_comunali_nord
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

(di Simone D’Ambrosio, Lucio Valentini, Nicola Mente, Miloš Malinić, Fabrizio Tommasini, Cristiano Somaschini, Mattia Caiulo, Andrea Sangermano, Carlandrea Poli)

BOLOGNA – Domenica 12 giugno appuntamento con le elezioni amministrative in 978 Comuni d’Italia: tra questi, ci sono quattro capoluoghi di Regione (Genova, L’Aquila, Palermo e Catanzaro) e 26 capoluoghi di provincia. Sempre domenica, i cittadini di tutta Italia saranno chiamati a esprimersi su cinque referendum in materia di giustizia che sono stati ritenuti ammissibili dalla Corte Costituzionale. Le urne saranno aperte dalle 7 alle 23.

LEGGI ANCHE: La videoguida al referendum del 12 giugno: la spiegazione dei cinque quesiti e come si vota


LEGGI ANCHE: SPECIALE ELEZIONI | Le sfide principali del Centro

LEGGI ANCHE: SPECIALE ELEZIONI | Le sfide principali del Sud

Per i Comuni sopra i 15mila abitanti, nel caso in cui nessun candidato conquisti il 50% più uno dei voti, è previsto un ballottaggio che si svolgerà il 26 giugno. In questo caso, al secondo turno, al candidato sindaco potranno essere collegate liste differenti al primo. Nei Comuni sotto i 15mila abitanti si vota con il sistema maggioritario secco, in pratica vince chi si aggiudica più voti.

LIGURIA

A GENOVA SFIDA TRA IL FAVORITO BUCCI E DELLO STROLOGO

È la città più grande d’Italia che andrà al voto, anche se non la più popolosa. Ai blocchi di partenza si presentano in sette. Il super favorito della vigilia è il sindaco uscente, Marco Bucci, sostenuto da tutto il centrodestra unito. Nella sua metà campo si punta a una riconferma già al primo turno. Per insediarsi a Palazzo Tursi, cinque anni fa, gli era servito il ballottaggio contro il candidato del centrosinistra ed ex assessore dell’allora uscente giunta Doria, Gianni Crivello. Per puntare al secondo mandato, ha ampliato i confini della sua coalizione: nelle sue liste civiche, infatti, compaiono anche candidati di Italia viva e Azione, con l’appoggio diretto di Matteo Renzi e Carlo Calenda, ma senza simbolo dei rispettivi partiti.
Principale avversario di Bucci è Ariel Dello Strologo, sostenuto da tutto il centrosinistra parlamentare e dal M5s, che invece cinque anni fa si era presentato in autonomia con Luca Pirondini. Già presidente della comunità ebraica genovese, Dello Strologo, di professione avvocato, era stato anche presidente della società Porto antico, con giunte di centrosinistra. Per lui, il primo obiettivo è raggiungere il ballottaggio per provare a ribaltare una contesa considerata da molti troppo scontata. Tra gli altri sfidanti, il senatore ex pentastellato e ora esponente dell’Alternativa, Mattia Crucioli: la sua lista anti draghiana, “Uniti per la Costituzione”, abbraccia dalla destra di Italexit di Gianluigi Paragone alla sinistra del Partito comunista di Marco Rizzo. Due le candidate della sinistra radicale: Antonella Marras, per Rifondazione comunista, Pci e sinistra anticapitalista, e Cinzia Ronzitti, per il Partito comunista dei lavoratori. Completano il quadro, il no vax Martino Manzano e l’imprenditore Carlo Carpi.

A LA SPEZIA PERACCHINI (E IL CENTRODESTRA) CERCANO IL BIS

La Spezia è il secondo comune capoluogo di provincia in Liguria chiamato al voto domenica. Ben dieci i candidati sindaco che si presentano alle urne. Il favorito della vigilia è il primo cittadino uscente Pierluigi Peracchini, che cinque anni fa aveva consegnato la città al centrodestra, dopo oltre quarant’anni ininterrotti di centrosinistra. Per lui, che gode del pieno appoggio del governatore Giovanni Toti, la coalizione si ripresenta compatta alle urne, non senza turbolente fibrillazioni nei mesi che hanno preceduto la campagna elettorale. Sull’altra metà campo, nella città del ministro Andrea Orlando, centrosinistra e M5s uniti schierano Piera Sommovigo.
Italia viva, che qui può contare sui non pochi consensi della luogotenente renziana in Liguria, Raffaella Paita, ha optato per la corsa in tandem con il Psi, schierando Antonella Franciosi. Azione fa da sé con Andrea Buondonno. In area centrodestra, ma con lista civica dopo l’addio a Forza Italia, di cui era commissario provinciale, anche Nanni Grazzini, che potrebbe sottrarre voti preziosi a Peracchini e costringerlo al ballottaggio con Sommovigo.

VENETO

A VERONA IL CENTRODESTRA SI PRESENTA DIVISO

A Verona il centrodestra si presenta diviso. I problemi sono iniziati nel 2021, quando il sindaco uscente oggi ricandidato Federico Sboarina – eletto come civico di centrodestra nel 2017 – ha deciso di aderire a Fratelli d’Italia. La scelta è stata vissuta come una sorta di tradimento dalla Lega, che fino all’ultimo è stata combattuta tra confermare l’appoggio a Sboarina e sostenere la ricandidatura dell’ex sindaco Flavio Tosi, già primo cittadino in quota Lega dal 2007 al 2017, che quest’anno torna a candidarsi. Alla fine la Lega sostiene Sboarina, e così fa Coraggio Italia. Forza Italia invece appoggia Tosi e non è escluso che parte della base della Lega ci stia facendo un pensiero. Anche perché un eventuale plebiscito per Sboarina finirebbe per rafforzare Fratelli d’Italia, che potrebbe poi avanzare richieste a livello regionale. Il candidato del centrosinistra, sostenuto da Partito democratico e Movimento 5 stelle, è invece l’ex calciatore Damiano Tommasi, sceso in campo con una campagna dalla strategia insolita: ha evitato foto e incontri con tutti i leader di partito arrivati in città per sostenerlo e si è concentrato sul programma, che parla di una Verona che “rifiuta le divisioni” e che punta sulla “condivisione” per “unirsi invece che dividersi”.

A PADOVA L’USCENTE GIORDANI PUNTA A RICONFERMA AL PRIMO TURNO

Il sindaco uscente Sergio Giordani, civico di centrosinistra, pare il favorito: secondo i sondaggi commissionati dal suo entourage potrebbe essere rieletto già al primo turno. Del resto in questi cinque anni il noto imprenditore è riuscito a collaborare in modo efficace con Regione e Governo, sbloccando diversi progetti come quello del nuovo Policlinico Universitario e le linee Sir 2 e Sir 3 del tram. Inoltre, il centrodestra ha faticato a trovare un candidato che mettesse tutti d’accordo, anche per via della necessità di bilanciare la contrattazione sul sostegno a Federico Sboarina a Verona, convergendo infine sull’imprenditore e dirigente sportivo Francesco Peghin. E proprio lo scorso sabato quest’ultimo ha dichiarato di essere stato aggredito con un pugno da uno sconosciuto alla Festa dello Sport, dando a Giordani la responsabilità politica dell’accaduto. Del resto la sua campagna elettorale è incentrata principalmente sul tema della sicurezza.

LOMBARDIA

DI STEFANO PER RESTARE A SESTO SAN GIOVANNI, CENTROSINISTRA DIVISO

La ex Stalingrado d’Italia teatro della sfida personale di Roberto Di Stefano. L’attuale sindaco di Sesto San Giovanni (Milano), dopo aver strappato nel 2017 lo scettro alla sinistra, cerca la riconferma sostenuto dai ‘vecchi’ amici di Forza Italia, dai ‘nuovi’ amici leghisti (Di Stefano venne infatti eletto sindaco tra le fila azzurre per poi migrare, cammin facendo, in quelle del Carroccio) da Fratelli d’Italia e dalla lista civica ‘Amiamo Sesto’.

Dall’altra parte, la coalizione di centrosinistra non è riuscita a fare la quadra tra le diverse anime che la compongono: ne sono così uscite due liste, una capeggiata dal vincitore outsider delle primarie, l’esponente di Sinistra italiana Michele Foggetta, con all’interno il M5S. L’altra, più riformista e liberale, propone come candidato Massimiliano Rosignoli, sostenuto da Azione, Italia Viva, +Europa e la lista civica Sesto Liberale. Tra i candidati di quest’ultima compagine spicca il consigliere regionale radicale, Michele Usuelli.

A COMO LANDRISCINA LASCIA A MOLTENI, SFIDA CON MINGHETTI

Sono in totale otto i candidati che si sfideranno nella tornata amministrativa a Como. Nessuna ricandidatura per il primo cittadino uscente Mario Landriscina: il centrodestra infatti si presenterà con il medico Giordano Molteni. A insidiare la conferma del colore politico amministrativo sarà la candidata di centrosinistra Barbara Minghetti, consigliera di minoranza da 5 anni con ‘Svolta Civica’ ed ex direttrice dell’As.Li.Co (Associazione Lirica Concertistica Italiana). Minghetti sarà la candidata di una coalizione appoggiata da Verdi europei e Pd. Il terzo ‘incomodo’ è Fabio Aleotti, consigliere comunale eletto con il M5S nel 2017 e ora in corsa con la lista ‘Como in Movimento’.

LODI, GIALLOROSSI IN CAMPO CON FUREGATO CONTRO CASANOVA

Il duello tra la sindaca leghista uscente Sara Casanova e il candidato di centrosinistra Andrea Furegato sarà il leit motiv della prossima tornata amministrativa attesa a Lodi nel weekend. Casanova è sostenuta da Lega, Fi e Fratelli d’italia, Furegato invece può contare nel sostegno giallorosso (qui infatti Pd e M5s hanno deciso di correre insieme): oltre a loro, nella coalizione ben sei liste civiche e nessuna presenza ‘riformista’. La particolarità delle elezioni lodigiane forse è rappresentata da un terzo incomodo di lusso, l’ex assessore ed ex FdI Stefano Buzzi, il quale sarà il candidato di Italexit.

A MONZA ALLEVI TENTA IL BIS, PILOTTO PER IL CENTROSINISTRA

Nove candidati si sfideranno per la corsa a sindaco di Monza: tra di loro anche Dario Allevi, attuale amministratore azzurro dopo aver battuto al ballottaggio l’ex sindaco dem Roberto Scanagatta del 2017, in cerca di una storica riconferma: è sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia e la civica ‘Noi con Allevi’. Il dirimpettaio politico che cercherà di ostacolare la corsa di Allevi sarà Paolo Pilotto, sostenuto da Pd, Italia Viva, Azione, Europa Verde. Non parteciperà alla tornata il M5S, che ha deciso di rinunciare alla gara. Ci saranno invece due candidati appartenenti al fronte euroscettico e no-vax, come Daniela Brambilla (Italexit) e Michele Anastasia (Movimento 3V).

PIEMONTE

ALESSANDRIA, CUTTICA PUNTA AL BIS SENZA BALLOTTAGGIO

Gianfranco Cuttica di Revigliasco, attuale sindaco di Alessandria alla guida della coalizione di centrodestra, punta al bis. E vuole raggiungerlo già al primo turno, sconfiggendo il suo principale sfidante, il giallorosso Giorgio Abonante. Fuori dall’alleanza Pd-5 Stelle, Azione e Più Europa corrono in proprio puntando su Giovanni Barosini.

Per quanto riguarda il centro, Abonante è sostenuto dai Moderati, mentre nel centrodestra c’è anche la lista Udc Libertas per Cuttica. Se il sindaco uscente spinge molto sulla logistica per l’alessandrino, il patto gialloverde si è formato sulle priorità della transizione ecologica. Anche se i sondaggi danno il leghista Cuttica in vantaggio, secondo una rilevazione il sindaco uscente supera Abonante solo di 2-3 punti.

CUNEO, PD SICURO DI MANASSERA, SGARBI PER ITALEXIT

Anche se Federico Borgna lascia dopo 10 anni di amministrazione, il Pd si sente certe di tenere Cuneo con la sua attuale vicesindaca Patrizia Manassero. Per sfidarla, il centrodestra in versione allargata all’Udc ha scelto Franco Civallero. A differenza di Asti e Alessandria, a Cuneo il Pd che governava e se la gioca da favorito, corre senza i 5 Stelle che hanno candidato Silvia Cina. L’outsider è Beppe Lauria, candidato per Italexit di Gianluigi Paragone. Lauria ha anche ricevuto la visita di Vittorio Sgarbi che ha deciso di sostenerlo con la sua ‘Io apro rinascimento”.

ASTI, CENTRODESTRA SICURO PERDE PRESIDENTE PROVINCIA

Ritenuto una roccaforte del centrodestra, ad Asti si ricandida il sindaco uscente, il forzista Maurizio Rasero, che dovrà sconfiggere una coalizione Pd-5Stelle che ha puntato su Paolo Crivelli.
La coalizione giallorossa ha spinto Azione, Italia Viva e Più Europa ad andare per conto proprio, candidando Marco Demaria.

Unica nube nei cieli limpidi del centrodestra è l’addio alla Lega, a pochi giorni dal voto, del presidente della provincia di Asti Paolo Lanfranco. Ad Asti si sfidano due visioni, specie sui trasporti: il centrodestra punta sui collegamenti stradali, mentre la sinistra chiede il ripristino del tratto ferroviario in direzione Milano.

FRIULI VENEZIA GIULIA

A GORIZIA IL SINDACO ZIBERNA CI RIPROVA DA FAVORITO

Le elezioni comunali a Gorizia si presentano di fatto come un test per l’amministrazione uscente di centrodestra del sindaco Rodolfo Ziberna (Forza Italia), già consigliere, assessore comunale, dirigente delle municipalizzate e coordinatore forzista locale. Ziberna è dato per favorito, tuttavia proprio nel capoluogo isontino Partito democratico e Movimento 5 stelle hanno trovato il candidato comune, l’ex senatrice dem Laura Fasiolo, che vanta una lunga esperienza come dirigente scolastica, e militanza politica su temi di pari opportunità, disabilità e diritti umani.

L’obiettivo dei penta-dem è riuscire ad arrivare al ballottaggio contro Ziberna, dove poi potrebbero beneficiare delle preferenze del terzo “incomodo”, il giornalista Antonio Devetag, candidato della sua lista civica Gorizia 3.0 e Azione. Devetag ha nel suo curriculum anche un mandato come assessore comunale alla Cultura, commercio e turismo, dove si è distinto per rilancio culturale di Gorizia (sfociato nella candidatura a Capitale europea della cultura 2025), il che gli valse la presidenza di Mittelfest. L’appuntamento del 12 giugno prossimo sarà anche la prima misura goriziana proprio del centrosinistra “alternativo” rappresentato a livello nazionale da Azione.

EMILIA-ROMAGNA

BUDRIO UNICO MATCH A BOLOGNA: ANCORA MAZZANTI CONTRO PD

Con i suoi 18.500 abitanti, Budrio è l’unico Comune in provincia di Bologna chiamato alle urne per le elezioni amministrative del 12 giugno. In campo c’è il sindaco uscente Maurizio Mazzanti, in corsa per il secondo mandato, che nel 2017 fu eletto al ballottaggio (col sostegno dei 5 stelle) contro l’allora primo cittadino del Pd Giulio Pierini.
Anche questa volta la sfida per Mazzanti è sempre contro i dem. La sua avversaria di oggi però è la 30enne Debora Badiali, che proverà a riconquistare il Comune per il centrosinistra, col sostegno di cinque liste: Pd, Articolo Uno, Budrio Più, Europa Verde e lista Demos-Democrazia Solidale. Mazzanti, invece, corre con l’appoggio di due liste civiche: ‘Noi per Budrio’ e ‘Vivi Budrio’. In lista inoltre, ma senza il simbolo del partito, ci saranno anche alcuni esponenti Fdi che hanno aderito al suo programma. Terzo incomodo è Claudio Arletti, candidato del centrodestra con una lista civica appoggiata da Lega (che però non comparirà col proprio simbolo) e Forza Italia. Ma nella sfida c’è anche un altro outsider. E’ Gualtiero Via, ex assessore alla Cultura della stessa Giunta Mazzanti, che si è dimesso nel febbraio scorso e si candida con la lista civica Unione e Libertà, col sostegno di ‘Ancora Italia per la sovranità democratica’, ‘Liberiamo l’Italia’ ed ‘Emilia-Romagna Costituzionale’. Risorse, trasporti e sostegno alle frazioni sono i temi principali su cui gli sfidanti si sono concentrati in campagna elettorale.

PARMA AL VOTO, IN 10 IN CORSA PER IL POST PIZZAROTTI

Il nuovo sindaco di Parma succederà dopo due mandati a Federico Pizzarotti, eletto nel 2012 con il M5s e poi di nuovo nel 2017 come civico dopo la rottura con i pentastellati. La lista del primo cittadino uscente, Effetto Parma, ha trovato l’intesa col Pd per la candidatura di Michele Guerra, già assessore della Giunta Pizzarotti. Il centrodestra si presenta diviso: Forza Italia e Lega sostengono l’ex sindaco Pietro Vignali, mentre Fratelli d’Italia candida Priamo Bocchi. Il M5s non ha presentato una lista. In totale sono 10 gli aspiranti sindaco e appare quindi probabile un ballottaggio.

A PIACENZA IN CORSA 6 CANDIDATI A SINDACO

Sono sei i candidati a sindaco di Piacenza in questa tornata elettorale. Il centrodestra candida per un secondo mandato Patrizia Baribieri, primo cittadino uscente e presidente della Provincia. La sostengono 4 liste: Lega, FdI, Forza Italia-Udc-Cambiamo con Toti e la lista civica “Barbieri sindaco”. La coalizione di centro sinistra punta sulla consigliera regionale del Pd Katia Tarasconi, appoggiata anche da “Piacenza Coraggiosa” e “Azione” di Carlo Calenda. Tra i candidati anche il banchiere piacentino Corrado Sforza Fogliani, con una lista supportata da esponenti della “Buona Destra”.

IN ROMAGNA OTTO COMUNI AL VOTO DOMENICA, ECCO DOVE

In provincia di Rimini urne aperte per le elezioni amministrative in quattro Comuni: Riccione, Coriano, Morciano di Romagna e Sant’Agata Feltria, qui per la prematura scomparsa del sindaco Guglielmino Cerbara nell’agosto dello scorso anno.

Nella Perla Verde, unico Comune che può andare al ballottaggio, mirano alla poltrona che lascerà Renata Tosi del centrodestra, il suo “delfino” Stefano Caldari, sostenuto da Lega, Forza Italia, Caldari sindaco, Fratelli d’Italia, lista Renata Tosi e Renata Tosi con Noi riccionesi; Daniela Angelini per Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Coraggiosa, Riccione col cuore, Uniamo Riccione, 2030; Claudio Cecchetto con Fratelli di Riccione, lista Cecchetto e Riccione civica; Stefania Sinicropi per il Movimento 3V.

A Coriano si sfidano per sostituire Domenica Spinelli, il vicesindaco uscente Gianluca Ugolini con la lista Progetto comune di centrodestra; Cristian Paolucci per Coriano futura e Oreste Godi per Coriano sinistra unita. A Morciano il primo cittadino uscente Giogio Ciotti si ripresenta con Morciano civica; lo sfida Mario Garattoni con Pro Murcen. Infine a Sant’Agata Feltria unico candidato Goffredo Polidori di Insieme per Sant’Agata Feltria.

Sono tre i Comuni al voto per le amministrative di domenica in provincia di Forlì-Cesena. A Castrocaro terme e Terra del sole, che conta circa 6.300 abitanti, la sindaca uscente del centrosinistra, Marianna Tonellato con la lista Insieme per crescere se la vede con Francesco Billi, rappresentante del centrodestra con la lista Per Billi sindaco, e con Filippo Turchi, con Noi di Castrocaro per Turchi sindaco. Corsa a tre anche Longiano, circa 6.800 abitanti: a sfidarsi per prendere il testimone del primo cittadino uscente Ermes Battistini sono Mauro Graziano, candidato sindaco per il centrosinistra con la lista Insieme disegniamo Longiano; Matteo Venturi, con la lista Siamo Longiano di centrodestra; e Valerio Antolini con la lista Viva Longiano. Infine a Dovadola, circa 1.600 abitanti, lotta aperta tra il sindaco civico uscente Francesco Tassinari, il consigliere di minoranza del Movimento 5 Stelle Claudio Cagnani, ed Emilio Maggio.

Un solo Comune in provincia di Ravenna va al voto domenica. A Riolo Terme, paese di 5.700 abitanti, sono quattro gli aspiranti alla poltrona che lascerà Alfonso Nicolardi: per la lista di centrosinistra Riolo Terme per la comunità, sostenuta da Partito democratico, Coraggiosa e Italia Viva, la candidata sindaco è Federica Malavolti, vicesindaco dal 2012 al 2017; per la lista d’opposizione Riolo nel Cuore sostenuta da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega ecco Giovanni Gallinucci; per Riolo Libera Alan Giagni e, infine per Lista per Riolo Terme-Il popolo della famiglia, Mirko De Carli.

TOSCANA

A LUCCA LA DESTRA TENTA LA RICONQUISTA, PD SCHIERA L’ASSESSORE

Lucca fra operazione riconquista del centrodestra e conferma dell’eccezione delle amministrative. È questa la sfida che si gioca domenica per la conquista di palazzo Orsetti, che ha visto negli ultimi 10 anni trionfare il centrosinistra in uno dei territori culturalmente più di destra della Toscana. Alle comunali il Partito democratico fa correre così un suo campione, Francesco Raspini, 38 anni, negli ultimi due mandati amministrativi assessore nella Giunta Tambellini e vincitore delle primarie. Se la vedrà con Mario Pardini, 48 anni, ex presidente di Luccacrea, la società partecipata che sovrintende all’organizzazione del Lucca Comics. Attorno al suo nome, fortemente voluto da un patriarca delle forze liberali e conservatrici della città come l’ex presidente del Senato Marcello Pera, il centrodestra, dalla Lega a Fdi, passando per Forza Italia, si è compattato. Anche se solo all’ultimo. Fino a pochi giorni prima la chiusura delle liste è aleggiata, in effetti, una terza opzione potenzialmente spiazzante: quella di Giorgio Del Ghingaro, ma nonostante alcuni abboccamenti raccontati dalle cronache locali il sindaco di Viareggio ha conservato la guida dell’amministrazione versiliese lasciando il terzo polo riformista su un palmo di naso.
A raccogliere il testimone per Azione, Italia Viva e +Europa ci prova Alberto Veronesi, mentre altre componenti moderati scommettono sull’architetto Elvio Cecchini a sua volta seconda scelta rispetto a una suggestione iniziale che portava all’ex prefetto della capitale Francesco Paolo Tronca. Sullo sfondo, completano la griglia di partenza del primo turno, l’imprenditore Andrea Colombini, testimone delle battaglie no green pass, e il commerciante Fabio Barzanti che con Difendere Lucca e Italexit incalzerà da destra i candidati più blasonati. Assente il M5S.

A CARRARA COALIZIONI IN FRANTUMI, MELONI SOSTIENE EX PD

Il centrodestra e il campo largo progressista faticano in tutta Italia a trovare una quadra unitaria, ma a Carrara la frantumazione degli schieramenti ha raggiunto un gradiente degno di nota. Così se il sindaco pentastellato Francesco De Pasquale, dopo un solo mandato, non prova neppure a difendere davanti agli elettori l’operato della sua amministrazione il M5S attinge alla società civile e si presenta con Rigoletta Vincenti, ex consigliera comunale di centrosinistra, alleata di una formazione unitaria che raggruppa Articolo Uno, Sinistra italiana e Rifondazione. Il Partito democratico, invece, si affida a un’imprenditrice alla prima esperienza in politica, Serena Arrighi, sostenuta anche da Pri, Sinistra civica ecologista, Europa verde e liste civiche. Il campo largo vede un terzo ambizioso pretendente alla carica di primo cittadino, il parlamentare di Italia Viva ed ex sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri, che gode del supporto del Psi dell’ex sindaco Angelo Zubbani.

La corsa del centrodestra non è meno ingarbugliata. Se Lega e Nuovo Psi convergono su Simone Caffaz, già candidato unitario dell’intera coalizione nel 2007, Forza Italia e Fratelli d’Italia in maniera inedita si saldano, in compagnia di alcune liste civiche, a supporto di Andrea Vannucci ex vicesindaco di centrosinistra che dopo aver negato l’intenzione di andare a destra nelle ultime ore ha incassato il sostegno pubblico, nel corso di una manifestazione in città, di Giorgia Meloni in persona. Completano il quadro degli aspiranti a sindaco i civici Ferdinando Locani, Elvino Vatteroni e Vittorio Briganti.

A PISTOIA DESTRA VUOLE BIS, IL PD SUPERARE SHOCK 2017

A Pistoia dopo il risultato-shock del 2017, che a sorpresa vide la vittoria al ballottaggio del centrodestra contro il sindaco in carica del Pd Samuele Bertinelli, i progressisti vogliono voltare pagina. E domenica alle urne correranno con l’ex presidente della Provincia, ex assessore regionale all’Ambiente e attuale consigliera a palazzo del Pegaso, Federica Fratoni, appoggiata da uno schieramento plurale che va dal Pd al M5s, passando per il Psi ed esponenti civici riconducibili al mondo renziano, ma senza la sinistra radicale. Il polo ecologista e progressista mette in pista l’infermiere Francesco Branchetti: una candidatura, la sua, ispirata in particolare dall’ex vicesindaca Daniela Belliti in rotta col Pd dopo il posizionamento iper-atlantista del segretario nazionale Enrico Letta sulla guerra in Ucraina.

L’uomo da battere, tuttavia, è il sindaco, Alessandro Tomasi, che può contare su un centrodestra unito e la posizione di vantaggio dato dalla sua condizione di uscente. C’è chi scommette, fra gli addetti ai lavori, che una sua riconferma, oltre a determinare un bis carico di inedito per la destra pistoiese, lo trasformerebbe nel papabile numero uno del centrodestra per le Regionali del 2025. Forse più marginali numericamente, ma con un ruolo di ago della bilancia nell’eventualità di un ballottaggio gli altri aspiranti in lizza per la guida del municipio: Iacopo Vespignani di Azione, Roberto Bardi del Partito comunista, gli antisistema Carla Breschi di Italexit, Ancora Italia, Alessia Balia del movimento 3V e la civica Samuela Breschi per la lista Onda Etica.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it