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I milanesi ‘inondano’ di email il Comune segnalando risse e aggressioni. Il prefetto non commenta

Minacciato il gestore della pagina Instagram 'Milanobelladadio'. Gli esercenti di via Cesariano scrivono una lettera alle forze dell'ordine: "Non vogliamo diventare come Colonne di San Lorenzo"

Pubblicato:10-06-2021 16:03
Ultimo aggiornamento:10-06-2021 16:03
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CENTRO DI MILANO SEMI DESERTO
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Di Nicolò Rubeis

MILANO – Bottiglie spaccate, aggressioni, risse, scintille con le forze dell’ordine. Nella Milano che riparte dalla ceneri della pandemia c’è un problema: una vita notturna– a volte- troppo sregolata. Se ne stanno accorgendo un po’ tutti, politici che criticano la gestione della sicurezza imputando i disordini alla Giunta Sala, commercianti e ristoratori infastiditi dai bivacchi davanti ai locali ma anche gli stessi ragazzi. Perché fare di tutta un’erba un fascio è sempre sbagliato, e lo dimostra l’iniziativa che ha coinvolto ieri la pagina Instagram da 10.000 follower ‘Milanobelladadio’: “Ci arrivavano continuamente video di bande di ragazzi che aggrediscono passanti per rubare, furti anche di poco conto. Qualcuno addirittura col machete” (arma documentata anche in questi giorni, ndr), spiega alla ‘Dire’ uno degli amministratori del profilo, che chiede di rimanere anonimo per le minacce ricevute ieri dopo che i video dei disordini hanno iniziato a girare sul web.

Abbiamo iniziato a scrivere al sindaco Beppe Sala, al presidente del consiglio comunale Lamberto Bertolè e all’assessore per la Sicurezza Anna Scavuzzo– prosegue- a quel punto abbiamo invitato i nostri follower a mandare anche loro mail, senza grandi risposte”. In serata poi, dalla pagina (che intanto ha guadagnato visibilità con circa 600 seguaci in più, tra cui il rapper milanese Gué Pequeno) hanno assicurato che il sindaco “è stato inondato” di segnalazioni. Insomma, anche a livello di ‘mail bombing’ il tema della sicurezza tiene sempre più banco in città.


Nella giornata di oggi poi, durante un evento organizzato da Anci, il prefetto di Milano Renato Saccone, interpellato sul problema, ha preferito non rispondere. Nella zona delle Colonne di San Lorenzo nella ormai famosa ‘notte d’inferno’ di qualche settimana fa ci fu persino l’aggressione di un pitbull a un carabiniere, per fortuna senza gravi conseguenze. Ma in altre aree della città, ad esempio alla Loggia dei Mercanti, le risse riprese dai balconi che avevano fatto il giro dei social, avevano scatenato la dura reazione dell’Anpi, che chiede più rispetto per la sacralità di un luogo simbolo della Milano medaglia d’oro per la Resistenza.

In mattinata, ci hanno pensato gli esercenti di via Cesariano, a due passi dall’Arco della Pace, a farsi sentire, con una lettera aperta indirizzata a istituzioni e forze dell’ordine: “Non vogliamo diventare come Colonne di San Lorenzo- dicono- il rischio c’è”. Da qualche settimana “constatiamo purtroppo- insistono- che il clima di una buona socializzazione è profondamente cambiato”. Nel fine settimana “ci si trova ad assistere alla presenza serale e notturna di quasi 500 persone“, tra “botti, fuochi d’artificio, discoteca all’aperto e auto fornitura di superalcolici”.

I commercianti si rivolgono dunque “al commissariato territorialmente competente e alla questura della Polizia di Stato, al comando dei Carabinieri e agli uffici della Polizia Locale”, affinché “possa essere garantito un maggiore presidio e controllo” in particolare nei giorni di festa e prefestivi. Le richieste sono poi estese “al Municipio 1, al Comune di Milano e all’assessorato alla Sicurezza”, con l’obiettivo di “programmare e instaurare un tavolo di confronto, analisi e proposta per la ‘piazzetta’ Cesariano che coinvolga gestori dei locali ed esercizi commerciali, residenti, scuole e istituzioni”.

In ogni caso, come rincara la dose Emilio Boccalini, presidente del radiotaxi milanese Taxi blu, “che ci sia un problema legato alla sicurezza in questa città non è certo una cosa nuova”. Ma ora il fenomeno, secondo lui, “si sta acutizzando“, specie nelle ultime settimane e senza distinzioni tra zone centrale e i periferiche. La soluzione per Boccalini “non è militarizzare” Milano, ma “intervenire con presidi del territorio più marcati”. Perché “non si tratta di casi sporadici– conclude- la città sta prendendo una triste deriva e definire le scene di ordinario degrado come ‘ragazzate’ significherebbe ignorare e sminuire tante criticità ormai presenti e consolidate in intere zone della città”.

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