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ROMA – “I dati sulla produzione industriale erano attesi in diminuzione, anche se si sperava che la pubblicazione potesse smentire quest’attesa. Dopo i dati incoraggianti di gennaio e febbraio, che ci avevano configurato come locomotiva d’Europa, marzo ha registrato una flessione, così come aprile. Soprattutto il settore auto soffre molto (-17,1%). Ovviamente influiscono anche i pessimi dati della produzione industriale della Germania, che ha avuto una diminuzione dell’1,9% rispetto a marzo”. Così Fabio Fortuna, economista e rettore dell’Università Niccolò Cusano, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus.
“Se la Germania ha difficoltà, essendo leader nell’Ue, anche gli altri Paesi ne risentono. E soprattutto noi, che abbiamo tanti rapporti con la Germania, come nel settore auto, evidentemente soffriamo la situazione. Tuttavia, era prevedibile che il secondo trimestre sarebbe stato complicato e dobbiamo augurarci che non si concluda con un dato negativo. Speriamo che nel secondo semestre dell’anno le cose possano andare meglio e che quindi anche per l’Italia si apra qualche sentiero di crescita percorribile” ha concluso.
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