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Il viaggio a vela (spaziale) di Light Sail 2

E' un progetto innovativo finanziato 'dal basso'. In orbita anche i selfie dei sostenitori

Pubblicato:10-06-2019 12:12
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:23

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https://www.youtube.com/watch?v=jC2wGwiqgVk&feature=youtu.be

Un’astronave in miniatura veleggerà intorno alla Terra spinta dalla luce solare. Il 22 giugno debutta Light Sail 2, il futuristico progetto nato dalla visione di The Planetary Society, l’associazione di appassionati dello Spazio che raccoglie 50mila membri in oltre cento Paesi del mondo. Fondata nel 1980 da Carl Sagan, Lous Friedman e Bruce Murray, attualmente The Planetary Society è guidata dal noto divulgatore scientifico Bill Nye.

La prima, grande, novità portata dal progetto Light Sail è che ha visto la luce ‘dal basso’, vale a dire che è stato finanziato grazie alle donazioni di cittadini che, così, hanno voluto dare il loro contributo al progresso nell’esplorazione spaziale.


L’innovazione di Light Sail, proprio come dice il suo nome composto dalle parole ‘luce’ e ‘vela’, è quella di usare la luce solare per sospingere in orbita intorno alla Terra una piccola astronave, avamposto di modernità. Il lancio è atteso per il prossimo 22 giugno, a bordo di un Falcon Heavy della compagnia Space X, a sua volta novità degli ultimi anni nel panorama spaziale. Ricordiamo che Space X è una compagnia privata fondata dal magnate visionario Elon Musk, che ha, al suo attivo, numerosi lanci già effettuati e partnership importanti come quella con la Nasa.

Ma cosa succederà dopo il lancio? Light Sail 2 non inizierà subito il suo viaggio a vele spiegate. Per una settimana, infatti, la piccola nave spaziale resterà chiusa nel box Prox-1. Solo dopo sette giorni le quattro vele triangolari si dispiegheranno per ricevere la spinta della luce del Sole. A quel punto, Light Sail 2, che ha la forma di una scatola del peso di circa cinque chili,  si innalzerà fino a raggiungere un’orbita a 720 chilometri di altezza. Un obiettivo ambizioso che potrebbe farne il primo mezzo a un’altezza così considerevole raggiunta solo grazie alla luce solare. Nella sua casa madre sono ottimisti, forti del risultato di Light Sail 1, il test sperimentale lanciato in orbita nel 2015. Per quanto, a prima vista, i due Light Sail siano identici, in realtà hanno molte differenze. La seconda versione contiene un grande numero di migliorìe ed è, soprattutto, diversa la destinazione. Light Sail 2 è progettato infatti per arrivare molto più in alto.

L’altezza è quella per cui sarà in grado di contrastare la resistenza atmosferica grazie alla leggera spinta che arriva dal Sole, proprio di poco sopra ai 700 chilometri. Tecnicamente, il flusso di fotoni ‘spingerà’ sulle vele che trascineranno il viaggio di Light Sail in teoria per sempre. Senza carburante, senza necessità di rifornimenti.

E visto che una delle caratteristiche della missione è la partecipazione dal basso, Light Sail 2 porterà in orbita, simbolicamente, un mini dvd con tutti i nomi dei ‘padri fondatori’ di quest’impresa così originale, vale a dire tutti quegli appassionati di Spazio che hanno sponsorizzato con il loro finanziamento le vele solari. Non solo. Viviamo nell’epoca dei social, in cui l’immagine, specie quella di noi stessi, è tutto. Per questo, su Light Sail voleranno anche i selfie dei sostenitori, raccolti grazie a un’apposita campagna di The Planetary Society. 

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