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Istat: Nascite sono sempre meno E ora calano anche residenti

ROMA - Al 31 dicembre 2015 risiedono in Italia

Pubblicato:10-06-2016 12:14
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:51

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ROMA – Al 31 dicembre 2015 risiedono in Italia 60.665.551 persone, di cui più di 5 milioni di cittadinanza straniera (8,3% dei residenti a livello nazionale, 10,6% al Centro-nord). Lo comunica l’Istat. Nel corso del 2015 il numero dei residenti ha registrato una diminuzione consistente per la prima volta negli ultimi novanta anni: il saldo complessivo è negativo per 130.061 unità. Il calo riguarda esclusivamente la popolazione di cittadinanza italiana – 141.777 residenti in meno – mentre la popolazione straniera aumenta di 11.716 unità. Il movimento naturale della popolazione ha fatto registrare un saldo (nati meno morti) negativo per quasi 162 mila unità. Il saldo naturale è positivo per i cittadini stranieri (quasi 66 mila unità), mentre per i residenti italiani il deficit è molto più ampio e pari a 227.390 unità.

Continua la diminuzione delle nascite in atto dal 2008. Nel 2015 i nati sono meno di mezzo milione (-17 mila sul 2014) di cui circa 72 mila stranieri (14,8% del totale). I decessi sono stati oltre 647 mila, quasi 50 mila in più rispetto al 2014. Si tratta di un incremento sostenuto, da attribuire a fattori sia strutturali sia congiunturali. L’eccesso di mortalità ha riguardato i primi mesi dell’anno e soprattutto il mese di luglio, quando si sono registrate temperature particolarmente elevate per un periodo di tempo prolungato.


mammeLE NASCITE E I DECESSI – Nel corso del 2015 sono state registrate 485.780 nascite e 647.571 decessi. Pertanto, il saldo naturale (differenza tra nati e morti) è negativo per 161.791 unità; bisogna risalire al biennio 1917-18 per riscontrare valori ancora più elevati. Lo rileva l’Istat. Il saldo naturale della popolazione complessiva è negativo ovunque, con la sola eccezione della provincia autonoma di Bolzano.

Il tasso di crescita naturale si attesta a -2,1 per mille a livello nazionale e varia dal +1,9 per mille di Bolzano al -7,8 per mille della Liguria. Anche Molise (-5,4 per mille), Friuli-Venezia Giulia (-5,1 per mille), Piemonte, Toscana e Umbria presentano decrementi naturali particolarmente accentuati (tutti a -4,8%). Il tasso di crescita naturale degli stranieri è pari in media nazionale a 13,1 per mille. I valori più elevati si registrano in Emilia Romagna e Lombardia (15,2 per mille), il valore più basso in Sardegna (7,4 per mille).

bimbo_valigiaIN AUMENTO L’EMIGRAZIONE ITALIANA – Da alcuni anni si registra un rallentamento dell’immigrazione dall’estero. Gli iscritti in anagrafe provenienti da un Paese estero sono stati 280 mila, stranieri nel 90% dei casi. Gli italiani che rientrano dopo un periodo di emigrazione all’estero sono 30 mila. Lo rileva l’Istat. Al contrario, circa 147 mila persone hanno lasciato il nostro Paese nel 2015, di cui oltre 100 mila di cittadinanza italiana. Tra questi è sempre più rilevante il numero di nati all’estero: più di 20mila nel 2014 e circa 25mila (dato stimato) nel 2015. Si tratta prevalentemente di cittadini di origine straniera che emigrano in un Paese terzo o fanno rientro nel Paese d’origine dopo aver trascorso un periodo in Italia ed aver acquisito la cittadinanza italiana. A questi andrebbero inoltre sommati gli eventuali figli nati in Italia, che fanno parte dello steso nucleo familiare interessato dal trasferimento di residenza all’estero. Le variazioni di cittadinanza per paese di nascita fanno ipotizzare un comportamento tipico dei cittadini provenienti da Paesi dell’America latina, con avo italiano, i quali sperimentano un brevissimo periodo di residenza nel nostro Paese, al solo fine di acquisire la cittadinanza “iure sanguinis” presentando le necessarie certificazioni in Anagrafe.

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