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Terreno degli orrori a Casal di Principe, fanghi industriali e rifiuti ospedalieri nel campo destinato alla coltivazione

[caption id="attachment_10842" align="alignleft" width="300"] Terra dei Fuochi[/caption] ROMA -

Pubblicato:10-06-2015 14:18
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:22

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Terra dei Fuochi

Terra dei Fuochi

ROMA – Fanghi industriali e rifiuti ospedalieri con lastre di radiografie bruciate. E’ questo il bilancio degli scavi a Casal di Principe, in località Masseria Simeone, eseguiti dal Corpo forestale dello Stato. I materiali sono stati trovati in due diversi punti. I fanghi sono stati rinvenuti nella trincea di terreno, nella quale gli uomini della Forestale lavoravano già da lunedì mattina. “La diversa colorazione del terreno, più scura, ha fatto immediatamente pensare all’eventualità di sostanze tossiche. L’ipotesi è stata avvalorata dall’olezzo acido delle sostanze, probabilmente idrocarburi, benzina ed oli”.

A guidare la Forestale incaricata dai pm Giovanni Conzo e Luigi Landolfi della Dda di Napoli, sono state le dichiarazioni dell’ex camorrista Carmine Schiavone, diventato poi collaboratore di giustizia e morto d’infarto lo scorso febbraio. I primi risultati delle analisi eseguiti sulla terra e sull’acqua sono attesi per oggi.

“Quel che appare diverso rispetto a tutti gli altri casi- spiega Rosa Codella, Commissario Capo del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Napoli del Corpo forestale dello Stato- è l’enorme quantitativo di materiale plastico che viene trovato in ogni stratificazione. Plastica di sacche si trovano praticamente in ogni punto, come se fossero state ammassate e buttate giù. All’origine potevano contenere qualsiasi cosa, da materiale organico a rifiuti speciali e pericolosi”.


Terra dei Fuochi

Terra dei Fuochi

Anche negli scavi di oggi da parte del personale del Corpo forestale dello Stato sono stati rinvenuti altri rifiuti ospedalieri sempre nella stessa zona. Le indagini proseguiranno anche per tutta la giornata di domani.

“La falda acquifera è stata già trovata all’altezza di nove metri in due diversi punti. In uno di questi sono venuti fuori i fanghi. Non è però detto che la falda sia stata inquinata, visto che è in continuo movimento. Le lastre e altri rifiuti ospedalieri sono stati rinvenuti praticamente in superficie ad una altezza di poco più di quattro metri. Rifiuti cimiteriali, pneumatici e materiali da risulta erano già venuti fuori nei giorni scorsi e in diversi punti”.

Il terreno di poco più di un ettaro, si trova nell’entroterra casalese, nell’area destinata alle coltivazioni, ed è infatti circondato da campi che anche ieri continuavano ad essere normalmente irrigati. Il fondo appartiene agli eredi di una nota famiglia di medici, ma fino all’inizio degli scavi era un terreno abbandonato a se stesso.

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