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Tar di Bari dice no all’abbattimento di 37 ulivi colpiti da Xylella

Cia Puglia: "La lotta al batterio si vince con la scienza non con le sentenze"

Pubblicato:10-05-2022 12:59
Ultimo aggiornamento:10-05-2022 12:59
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xylella
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BARI – “Sospendendo l’abbattimento di 37 ulivi secolari colpiti da Xylella nel nord Brindisino, il Tar di Bari ci fa tornare indietro di molti anni, alimenta false speranze basate su presupposti già sonoramente bocciati dalla scienza”. Lo dichiara Gennaro Sicolo, presidente di Cia Puglia, commentando la sentenza emessa dal Tar di Bari che, in attesa di svolgere l’udienza di merito fissata per il 15 dicembre prossimo, ha ordinato ai proprietari di eseguire entro il 30 giugno delle misure alternative all’abbattimento degli alberi infetti praticando i sovrainnesti.

“Il rischio della sentenza è restituire fiato a stregoni e sciamani che nulla hanno a che fare con l’olivicoltura e che- aggiunge Sicolo – hanno contribuito in questi 10 anni a distruggere un patrimonio immenso”. “Le battaglie di questi anni ci impongono di non mollare la presa e di esprimere sdegno e rammarico per qualsiasi decisione contraria a quanto ci dice la scienza. In tutti i Paesi del mondo in cui si è manifestata la Xylella, sono immediatamente partiti gli abbattimenti di poche piante infette per salvaguardare tutto il resto del patrimonio arboreo. In Italia, purtroppo, non è così – conclude – e anche per colpa di interventi come quello del Tar, sono state bruciate almeno 4 milioni di piante, mettendo a rischio altri 20 milioni di ulivi. Queste ingerenze rischiano di minare il futuro dell’olivicoltura pugliese e italiana”.


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