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Patto tra Comune di Milano e Airbnb per promuovere affitti a canone concordato

Palazzo Marino fa rete con la piattaforma per agevolare i contratti di locazione transitori, tra 1 e 18 mesi, e quelli per studenti

Pubblicato:10-05-2021 14:34
Ultimo aggiornamento:10-05-2021 14:35
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Di Nicolò Rubeis

MILANO – Il Comune di Milano e Airbnb fanno rete, siglando un accordo con il quale la piattaforma si impegna a promuovere gli affitti a canone concordato. Ne danno notizia gli assessori meneghini Gabriele Rabaiotti (Politiche sociali e abitative) e Pierfrancesco Maran (Urbanistica). Un’iniziativa che nasce dalla voglia di intercettare, come scrivono da Palazzo Marino, “le sempre più numerose persone che hanno necessità di soggiornare in città per un periodo lungo, ma comunque a termine”. Non turisti dunque, ma veri e propri ‘cittadini temporanei‘ che per qualche mese o anno scelgono di abitare nel capoluogo lombardo.

I primi passi del patto Milano-Airbnb riguarderanno i contratti di affitto transitorio, con durata compresa fra 1 e 18 mesi, e quelli per studenti. Il progetto presentato dalla piattaforma prevede la creazione di una pagina, che sarà promossa attraverso diversi canali, dove gli host troveranno due formati di contratti affitto a canone concordato e tutte le agevolazioni messe in campo dal Comune e da Milano Abitare, l’agenzia sociale convenzionata con l’amministrazione, che negli ultimi anni ha favorito la sottoscrizione di oltre 1.600 contratti.


Obiettivi dell’iniziativa, “la promozione del risparmio per le famiglie”, con la garanzia agli inquilini di canoni al di sotto dei valori di mercato di circa il 30% e ai proprietari di profitti adeguati insieme a incentivi fiscali e tributari, come la riduzione dell’Imu e della cedolare secca al 10%, “il potenziamento della connessione tra le diverse soluzioni abitative in locazione”, l’aumento “della capacità attrattiva della città”, soprattutto rispetto a chi, “come i giovani”, ha una modesta capacità reddituale, favorendo inoltre “l’interazione con i soggetti che operano nel campo dell’housing sociale”, anche nell’ottica di definire modelli operativi integrativi nei piani urbanistici con quote di alloggi dedicati alla locazione accessibile in edilizia convenzionata.

“Se la locazione nelle città è garanzia di vivacità e mobilità sociale- commenta Rabaiottiil calmieramento dei prezzi dell’affitto attraverso il canone concordato è garanzia di maggiore accessibilità universale“. La pandemia, come ricorda Maran, “ha cambiato le dinamiche di domanda e offerta abitativa”, creando l’esigenza “di pensare nuove strategie attraverso il dialogo tra pubblico e privato”. Le istituzioni “devono essere più dinamiche- aggiunge l’assessore- e le piattaforme che hanno rappresentato l’innovazione dello scorso decennio possono implementare i propri servizi adattandoli al prossimo”.

Secondo le statistiche della piattaforma, “chi arriva in città e si affida ad Airbnb per una prenotazione oltre i 28 giorni è single“, e preferisce i quartieri di Centrale, Sarpi, Magenta-Sant’Ambrogio, porta Roma e porta Venezia-Dateo. A testimoniare la crescente mobilità, sembra che “oltre una ricerca su due per un soggiorno transitorio viene effettuata con l’obiettivo di essere a Milano entro il mese successivo”.

“La collaborazione con il Comune- conclude Valentina Reino, Head of Public Policy di Airbnb Italia- va nella direzione di immaginare un futuro di ospitalità sostenibile. Gli host stanno dimostrando molta attenzione all’affitto a lungo termine con l’80% che accetta già soggiorni superiori ai 28 giorni e il 50% degli annunci che prevede una tariffa scontata sul lungo periodo”.

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