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Governo, Speranza: “Il più a destra della storia, noi all’opposizione”. Rossi: “Peggior incubo dopo fascismo”

I commenti del coordinatore di Mdp e del presidente dem della Regione Toscana

Pubblicato:10-05-2018 09:03
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:52
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ROMA – “La compagine governativa che sembra in via di componimento, con il sostanziale consenso di Berlusconi, è la più a destra della storia repubblicana. Noi saremo ovviamente all’opposizione di questo governo”. Lo ha dichiarato il coordinatore nazionale di Mdp, deputato di Liberi e Uguali Roberto Speranza ospite di Agorà su Rai3.

ROSSI: DOPO FASCISMO PER ITALIA PEGGIORE INCUBO POLITICO

“L’Italia populista andrà al governo con la ‘benevolenza critica’ di Berlusconi che del populismo è stato l’inventore. Ha ragione chi parla di una crisi di sistema della Repubblica e dei rischi che corre il Paese. È lo sbocco più malato possibile di questa crisi. Per l’Italia, dopo il fascismo, il peggiore incubo politico”. Lo scrive su facebook Enrico Rossi, presidente regione Toscana.

“Per ricostruire la sinistra in questa fase e salvare la Repubblica dai rischi che essa sta correndo- aggiunge-, non c’è niente di meglio da fare che partire dalla Costituzione, dai suoi principi, dal suo carattere progressivo che coniuga libertà e eguaglianza, dall’idea di una democrazia sociale, inclusiva e solidale. Soprattutto è necessario rendere attuali e concreti questi principi nella realtà sociale di oggi. La sinistra potrà farlo, non semplicemente stando all’opposizione in Parlamento, ma facendo opposizione nella società, nei quartieri, nei luoghi di lavoro, tra chi viene sacrificato e messo ai margini da una società dominata solo dal profitto, e mostrando la sua diversità laddove ancora tiene posizioni al governo delle città e delle regioni. Solo così potremo battere le pulsioni fascistiche e razzistiche del populismo moderno”.


Per Rossi “le grandi stagioni politiche del compromesso storico e dell’ulivismo, e l’ultima, sterile e rovinosa, del renzismo sono definitivamente sepolte. Ed è bene, forse, che siano falliti anche gli ultimi tentativi di mantenerle surrettiziamente in vita con accordi innaturali in articulo mortis. Di questo bisogna discutere, in modo aperto, oltre il Pd e oltre LeU e oltre le attuali divisioni che rispondono ormai più a logiche di ceto politico che ai reali bisogni della lotta politica della sinistra nel tempo attuale”.

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