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‘Loro 2’, Sorrentino: “Racconto la paura della vecchiaia e della morte”

Il 10 maggio il film arriva nelle sale

Pubblicato:10-05-2018 10:00
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:50
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ROMA – “Il film non e’ schierato e non e’ assolutamente un attacco e nemmeno una difesa”. Cosi’ Paolo Sorrentino ha aperto la conferenza stampa di ‘Loro 2’ al cinema The Space di Roma. “Io racconto la paura della vecchiaia e della morte. Questa e’ una paura che hanno tutti: da Berlusconi ai ragazzi di vent’anni che appaiono nel film- ha affermato il regista- In questo risiede l’attualità della pellicola e non nei fatti, perche’ questi sono storici. Ad essere attuali sono i sentimenti delle persone che rimangono medesimi nei secoli, sviluppandosi in maniera diversa”.
Vecchio, patetico e inarrestabile. Un uomo sorretto dall’apparenza e da un sorriso di plastica stampato in faccia. Questo e’ il Silvio Berlusconi di Sorrentino in ‘Loro 2’, dal 10 maggio al cinema con Universal Pictures. Alla presentazione del film, oltre al regista, sono intervenuti Toni Servillo (Silvio Berlusconi) ed Elena Sofia Ricci (nel ruolo di Veronica Lario).

“Io faccio un po’ fatica a parlare di un personaggio esistente. Mi sono preparata leggendo la biografia di Veronica Lario, per sapere qualcosa in piu’ su di lei– ha raccontato la Ricci- Nella sceneggiatura di Paolo Sorrentino ho letto certamente cose riferibili alla signora Lario, ma sono presenti elementi che riguardano un po’ tutte noi donne: il tema del disincanto, la fine di un amore importante, la malinconia, la paura della vecchiaia, il vedersi sfiorire, la difesa della propria dignita’. Tutti questi aspetti mi sono sembrati universali e non solo di Veronica. Dopo aver visto il film, non ho visto ne’ me stessa ne’ Veronica, ma ho visto tutte noi donne che abbiamo vissuto questi sentimenti”.


“Io ho avuto la fortuna recitare ne ‘Il Divo’, diretto da Paolo, quindi ho avuto la possibilita’ di mettere a confronto i due personaggi. Pero’ Berlusconi e’ completamente diverso. E’ un divo necessariamente estroverso che si pone al centro della scena politica quasi come un personaggio da cinema– ha raccontato Servillo- Paolo ci ha portato in una zona che si allontana dalla cronaca. La cosa piu’ interessante del privato del personaggio e’ stata la distanza dagli spazi della politica, con il potere ad alimentare la sua sopravvivenza”.

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