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Nega l’accesso ai dati analitici: Twitter contro l’Fbi

Il social network come Apple si oppone alla vendita dei dati al governo americano

Pubblicato:10-05-2016 14:12
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:42

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ROMA – Dopo Apple, anche Twitter si mette contro l’Fbi. Secondo il Wall Street Journal, il social network avrebbe vietato al serivizio Dataminr di rivendere i propri risultati analitici alle agenzie di intelligence americane. Dataminr è l’unica società esterna autorizzata da Twitter ad accedere a un feed in tempo reale dei cinguettii degli utenti. Tutti dati che sarebbero stati ceduti all’Fbi come “alert” di possibili attacchi terroristici o rivolte politiche.

Le agenzie di intelligence, ultimamente, stanno sempre più spesso monitorando i social media, visto che alcuni di essi sono ampiamente usati da gruppi terroristici a scopo di propaganda e reclutamento ma Twitter non ha mai autorizzato l’utilizzo dei dati degli utenti. “Dataminr utilizza i dati da tweet pubblici per fornire avvisi riguardanti le ultime notizie a editori e organismi finanziari o ad agenzie governative come la World Health Organization, per utilizzi non finalizzati alla sorveglianza”, ha affermato Twitter domenica scorsa. “Non abbiamo mai autorizzato Dataminr o altre aziende a vendere dati ad agenzie governative o servizi di intelligence con finalità di sorveglianza”.

Twitter


Dataminr ha dato notizia, alle agenzie di spionaggio statunitensi, degli attacchi terroristici di Parigi, a Novembre, subito dopo il loro inizio. A Marzo, la società avrebbe comunicato ai suoi clienti la notizia degli attacchi di Bruxelles 10 minuti prima della sua diffusione sui mass media.
“Se Twitter continua a vendere i suoi dati ai privati, ma li nega al governo, è ipocrita. – ha commentato John Inglis, ex vicedirettore della National Security Agency – Credo sia il brutto segnale di una mancanza di cooperazione appropriata tra le organizzazioni del settore privato e il governo”.
L’opposione di Twitter si muove nella stessa direzione di quella effettuata da Apple qualche mese fa sulla questione dello sblocco dell’iphone 5C dell’attentatore di San Bernardino. Secondo il Wall Street Journal, la piattaforma non vorrebbe apparire agli occhi degli utenti troppo contigua al governo americano.

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