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Finita la tregua, in attesa dei soldi (pochi) dell’Europa il Pd vuole il contributo di solidarietà: opposizione all’attacco

L'editoriale di Nico Perrone per Dire Oggi

Pubblicato:10-04-2020 15:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:07

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ROMA – Finita la tregua. L’opposizione di centrodestra dichiara guerra all’accordo raggiunto dai ministri economici europei dopo giorni e giorni di confronto, da sottoporre al prossimo vertice de capi di governo per la convalida. Per il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, quanto ottenuto ieri dall’Italia è un primo significativo passo avanti verso l’obiettivo finale: la creazione del Fondo comune europeo a disposizione per far ripartire l’economia dei paesi colpiti dall’epidemia.

Non ci sentono i leader del centrodestra. Per Matteo Salvini, leader della Lega, aver solo menzionato il Mes, il cosiddetto Fondo salva stati, nell’accordo è la prova del tradimento. A ruota Giorgia Meloni: «Il Governo italiano è uscito umiliato… non ha portato a casa niente».

Non solo, i toni si sono alzati ancor di più, sulla proposta lanciata dal Pd per un contributo di solidarietà che dovranno versare i cittadini con redditi superiori ad 80mila euro, a crescere. In questo modo il miliardo e 300 milioni di euro raccolti verranno destinati a combattere la povertà determinata dalla crisi del coronavirus. La proposta è subito stata respinta da tutto il centrodestra, con Forza Italia, che parla di un vero e proprio ‘colpo di grazia’.


Anche Italia Viva di Matteo Renzi, partito che sostiene il Governo, giudica «una follia chiedere soldi ai cittadini che vivono non solo una emergenza sanitaria ma una vera e propria emergenza liquidità».

In questo ore è in corso un vertice di maggioranza col presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che alla fine parlerà ai cittadini italiani. Spiegherà che bisogna aspettare ancora, che di sblocco della situazione se ne riparlerà a partire dal 4 maggio. Nel frattempo riaprirà sì qualcosa, ma i dati del contagio, anche se la curva sta scendendo, spingono alla massima prudenza. Poi Conte illustrerà i termini dell’accordo europeo e su quello che arriverà per la crisi in Italia. La discussione non è stata facile, soprattutto perché il M5S boccia senza appello solo il sentir nominare il fondo salva stati.

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